In occasione della presentazione del concerto di Nino d’Angelo, che si terrà sabato 24 giugno allo stadio San Paolo di Napoli, l’artista ha espresso la sua posizione nei confronti di una tematica che da giorni sta tenendo banco in città. I tifosi azzurri infatti sono divisi su un dubbio cruciale: la concessione della maglia numero 10, che fu di Diego Armando Maradona, a Lorenzo Insigne in vista della prossima stagione.

L’artista napoletano, simbolo anche del calcio partenopeo, ha espresso la sua posizione: “La maglia numero 10 a Lorenzo Insigne? Deve fare ancora molte cose. Non gli stiamo dando un numero 10 a caso, gli stiamo dando la maglia di Diego Armando Maradona. E’ il proprietario di quella maglia. Tutto il Napoli merita quel numero, ma… noi abbiamo avuto il più grande numero del pianeta, lasciamolo decidere a lui, a Maradona, quel numero è suo. Lorenzo lo merita ma sarebbe pesante”. Nino D’Angelo ha da sempre apprezzato l’attaccante, infatti in una recente intervista rilasciata per il settimanale Tv, Sorrisi e Canzoni ha detto: “Da bambino amavo giocare a calcio e cantare. Poi mi è andata bene nella musica e meno male. I miei idoli sono stati Altafini, Barison, Clerici, Maradona. Oggi Mertens, Insigne“.
Insomma pareri discordanti ruotano attorno ad una vicenda che da sempre ha diviso l’ambiente calcistico azzurro. E’ da più di 15 anni che la maglia numero 10 è stata ritirata, dopo il Pibe de Oro la indossarono Gianfranco Zola, Eugenio Corini, Thern, Policano, Buso, Fausto Pizzi, Beto, Igor Protti e Claudio Bellucci; dopo l’estate del 2000 più nessuno. E’ stato uno degli agenti del calciatore di Frattamaggiore a lanciare l’idea di far indossare allo scugnizzo del Napoli la leggendaria maglia, e ora tutti si interrogano sulla possibilità concreta che ciò possa accadere. Nel febbraio del 2016 lo stesso Maradona si dimostrò non favorevole alla concessione del numero 10 a Insigne dichiarando in un’intervista: “Se Insigne merita di vestire la mia maglia numero 10 ritirata dal Napoli? No. La maglia numero 10 non si tocca“. D’altra parte è del tutto legittimo da parte dell’attaccante, reduce da due stagioni brillanti, sognare di indossare la maglia del mito suo e di tutti i napoletani.