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Miano, in carcere le giovani leve dei Nappello Alessio Sepe e Luca Gallotti

E’ stato convalidato il fermo dei due ragazzi Miano, ritenuti dagli investigatori giovani leve del gruppo Nappello, in passato contiguo al clan Lo Russo e oggi, dopo arresti e pentimenti eccellenti tra le fila dei Capitoni, starebbe tentando di mettersi in proprio e proseguire le attività illecite nel quartiere a nord di Napoli nonostante il duplice omicidio dei due Carlo Nappello, zio e nipote, avvenuto il 27 maggio.

A sinistra Alberto Sepe, a destra Luca Gallotti

Polizia e carabinieri di Napoli hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli per detenzione e porto di arma clandestina e munizioni aggravati da finalità mafiose nei confronti di Alessio Sepe, 20enne di Miano, e Luca Gallotti, 25enne di Chiaiano.

I due, insieme Raffaele Petriccione, 19 anni, lo scorso 30 maggio erano stati bloccati in via Janfolla da una pattuglia del commissariato di Scampia dopo una breve fuga a piedi nata in seguito a un controllo della Fiat Punto sul quale viaggiavano. Sepe nella circostanza venne subito subito catturato dai poliziotti, mentre due pattuglie in abiti civili della compagnia Carabinieri Vomero si erano messe all’inseguimento degli altri fuggitivi, Luca Gallotta e Raffaele Petriccione, che avevano addirittura puntato una pistola, una Beretta calibro 9, contro i militari dell’Arma. Inizialmente erano stati scarcerati dal gip, nei giorni successivi al fermo. Oggi è arrivata la nuova misura cautelare in carcere.

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