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Primarie PD, il caso Ercolano: migranti “condotti” ai seggi

Record di voti a Ercolano per le primarie del Partito Democratico, comune in cui ci sono stati più di 5mila voti. Un dato osannato dal sindaco, Ciro Buonajuto, ma che ha acceso l’attenzione su presunti voti falsati. Questo è quanto rivelato da Fanpage.it, che ha intervistato uno dei migranti che domenica era in fila per votare.

Primarie PD, il caso Ercolano: immigrati "condotti" ai seggi

Il segretario del PD uscente, Matteo Renzi, a Ercolano ha ricevuto l’83% di preferenze, un risultato che era piuttosto prevedibile visto il rapporto del sindaco Buonajuto con l’ex premier. Ma a far scoppiare la polemica è stata l’alta percentuale di migranti, ritenuta da molti anomala, che è andata alle urne nel comune alle pendici del Vesuvio. E se da un lato il primo cittadino ercolanese ribadiva fuori dai seggi la perfetta integrazione di queste persone, dall’altra una telecamera del sopracitato quotidiano, ha intervistato uno dei votanti di origini straniere, che con il suo racconto ha acceso i sospetti sulla “spontaneità” di questi voti.

Con il volto coperto ha raccontato:
Ci hanno detto di andare a votare per la terza persona sulla scheda (Renzi, ndr) e ci hanno dato i documenti e i due euro. Quelli del centro ci hanno detto di andare a votare, nessuno di noi sapeva perché. Ci hanno portati al seggio con l’auto del centro di accoglienza, un po’ per volta. Ha votato una sessantina di noi. Hanno detto che per noi migranti era importante votare. Io l’ho fatto perché ho sperato che mi aiutasse a ottenere il permesso di soggiorno“.

Dichiarazioni che hanno fatto immediatamente esplodere il caso Ercolano. Il capogruppo della Lega alla Camera, Massimiliano Fedriga ha chiesto che la Procura apra un fascicolo sulla vicenda. Il sindaco Buonajuto, dal canto suo, ha ribadito che questo è un accanimento contro il Partito Democratico e che i migranti che erano in fila domenica fuori i seggi, sono ormai 2 anni che vivono nel vesuviano e partecipano attivamente a tutte le iniziative che si svolgono in città:
Questi ragazzi  vivono da circa due anni sul territorio ercolanese e partecipano attivamente alle iniziative che si svolgono in città. Solo negli ultimi mesi, hanno preso parte alla Marcia della Legalità, a una manifestazione contro la violenza sulle donne con Lucia Annibali, alla giornata per le vittime innocenti delle mafie e, solo ultima in ordine di tempo, al corteo per la Festa della Liberazione. Da oltre un anno, inoltre, collaborano ad iniziative di scuole ed associazioni cittadine. Per me la loro partecipazione al voto di domenica è e resta un segnale di integrazione. Non so per chi hanno votato, ma sono orgoglioso che lo abbiano fatto. L’unica cosa strumentale in questa storia è attaccare il voto di qualche decina di immigrati a fronte di uno scarto di oltre tremila voti“.

Anche dal centro di accoglienza da cui provengono gran parte di quei migranti di cui si parla negli ultimi giorni, Salvatore Filosa, uno dei responsabili, ha spiegato al quotidiano La Repubblica, che molte di quelle persone hanno già i permessi di soggiorno o la loro pratica è quasi conclusa, dunque, sarebbe impossibile che qualcuno li abbia spinti votare per ottenere i documenti. Sulle accuse che qualcuno abbia detto loro di votare Renzi, ha risposto:
Sarà capitato che qualche persona che lavora al centro abbia parlato di iniziative politiche, abbia espresso la sua preferenza per Renzi, forse sì, ma non c’è stato nulla di organizzato. Ma non è vero ciò che dichiara quel giovane sulla sua intenzione di eseguire quel presunto mandato per ottenere il permesso di soggiorno. Guardi che qui se non hanno il permesso di soggiorno, non possono neanche votare. Quindi, di cosa parliamo?“.

Testimonianze e opinioni divergenti che però, visti gli eventi passati – le primarie nel 2011 per il candidato a sindaco di Napoli, in cui si sfidavano Antonio Cozzolino e Umberto Ranieri, in quell’occasione i voti furono tutti annullati e la polemica dell’ultima recente competizione elettorale tra Valeria Valente e Antonio Bassolino, su presunti voti venduti fuori dai seggi – era chiaro facessero riesplodere un nuovo caso.