Valeria Valente è stata invitata a dimettersi da capogruppo PD nel consiglio comunale di Napoli. La richiesta è stata formalizzata e firmata da tre dei quattro consiglieri totali (escluso il capogruppo): Aniello Esposito, Federico Airenzo e Alessia Quaglietta. Manca tra le firme quella di Salvatore Madonna, indagato assieme a Gennaro Mola, per lo scandalo delle 9 candidature fasulle all’interno della lista civica “Napoli Vale”.
Mentre Madonna si è autosospeso non appena è stato iscritto al registro degli indagati, finché la sua posizione non sarà chiarita, gli altri tre consiglieri comunali hanno invitato la Valente a dare le sue dimissioni, in poche righe si legge: “A seguito degli ultimi accadimenti che hanno investito il PD napoletano i consiglieri Esposito- Arienzo- Quaglietta hanno chiesto all’on. Valeria Valente di dimettersi dalla carica di capogruppo“.
Non era presente in aula Valeria Valente, probabilmente perché già era a conoscenza della richiesta di dimissioni da parte dei suoi “compagni” di partito. Il documento firmato dai tre consiglieri è stato inviato anche alla segreteria metropolitana e regionale del PD, dove è stato protocollato. Stando ad alcune indiscrezioni pare che già in passato il gruppo avesse voluto sfiduciare la Valente, richiesta bloccata dagli uffici romani.
Nessun commento è arrivato per ora dalla diretta interessata, mentre Antonio Bassolino invita, attraverso un post su Facebook, il Partito Democratico napoletano a reagire:
“Un anno fa le primarie per il Comune. La città fu inutilmente venduta ai turchi e ceduta a De Magistris senza neppure combattere. Si chiusero gli occhi, a Napoli e a Roma, di fronte a fatti gravi. Ma quando si supera una soglia politica e morale allora il terreno diventa franoso, come poi si è visto con i falsi candidati (9 su 40!). Pesanti sono le corresponsabilità del PD nazionale. Bisogna reagire e fare battaglia politica, per il bene di Napoli e del mezzogiorno“.