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Listopoli, indagato Salvatore Madonna consigliere comunale del PD

E’ l’ex consigliere comunale del Partito Democratico, Salvatore Madonna, a essere il primo iscritto al registro degli indagati per Listopoli. Sarebbe stato lui a vistare le firme della lista “Napoli Vale”, anche quelle delle 9 persone candidate a loro insaputa. L’ipotesi di reato contro Madonna, chiamato a essere interrogato dai magistrati, è quella di violazione della legge elettorale.

Listopoli, è Salvatore Madonna del PD il primo indagato

Sarebbe stato Salvatore Madonna ad autenticare quelle 9 firme incriminate lo scorso 6 maggio, il giorno prima della data di scadenza per la presentazione delle liste. In un primo momento si era detto che c’era anche un caso di illecito all’interno della lista Pensionati d’Europa a sostegno di Gianni Lettieri, notizia poi smentita. Dunque, gli unici casi irregolari sono stati riscontrati negli elenchi che appoggiavano Valeria Valente. La candidata a sindaco del Partito Democratico sarà ascoltata come persona informata sui fatti questo mercoledì dal pm, che si sta occupando dell’indagine, Stefania Buda.

Elezioni comunali a Napoli, si allarga il caso delle liste truccate  

Quello che cercano di comprendere gli inquirenti, è per quale motivo siano state candidate persone inconsapevoli. Una chiave di lettura potrebbe essere quella data da Fulvio Martusciello, coordinatore vicario di Forza Italia a Napoli, secondo cui il motivo dell’illecito riguarderebbe il rispetto delle quote rosa. Ipotesi che troverebbe conferma nel fatto che tra le 9 persone candidate a loro insaputa, la maggior parte sarebbero donne.

Adesso c’è un primo indagato ed è Salvatore Madonna, il suo nome assieme a quello di Tonino Borriello, è stato il primo a circolare come presunto responsabile dello scandalo delle liste. L’ex consigliere comunale del PD, contattato, subito dopo essere stato iscritto al registro degli indagati, ha detto di non ricordare bene cosa ha fatto quel 6 maggio 2016. “Della sera della presentazione delle liste non ricordo bene tutto, c’era troppa confusione“, questa la dichiarazione che si legge sul quotidian. Intanto, procede l’indagine della Procura della Repubblica di Napoli volta a fare chiarezza su quanto accaduto.