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Ospedale Cardarelli, è emergenza: posti esauriti, malati in sala operatoria e stop agli interventi

E’ un  momento difficile, visto che tutti i posti sono occupati ma siamo riusciti ad individuare delle disponibilità di altre strutture per trasferire alcuni pazienti. Libereremo presto il complesso operatorio di neurochirurgia che potrà ricominciare a operare intorno alle 12.30“, queste le dichiarazioni del direttore generale dell’ospedale Cardarelli di NapoliCiro Verdoliva.

E’ preoccupante lo scenario che caratterizza la famosa struttura ospedaliera. Gli interventi operatori nel reparto di neurochirurgia sono stati sospesi. Questo è avvenuto perché è stato necessario trasferirvi alcuni pazienti. Infatti, tutti i 38 posti di terapia intensiva sono già occupati.

Continua ad essere negativo il bilancio della sanità cittadina delle ultime settimane. Tutto ciò accade dopo la questione relativa all’ospedale di Nola. La vicenda ha generato uno scontro istituzionale tra il ministro della salute Beatrice Lorenzin e il governatore della regione Campania, Vincenzo De Luca.

Come riportato da La Repubblica, sono dieci le barelle al pronto soccorso, corridoio dell’osservazione breve pieno di pazienti sulle barelle, e altre cinque barelle all’esterno della porta dell’osservazione breve. Di conseguenza si è venuta a creare una situazione di disagio, sia per i malati in attesa che per i medici che fanno fatica a svolgere il loro lavoro.

In quel reparto – spiega Verdolival’affollamento deriva dai numerosi pazienti che sono arrivati al pronto soccorso: agli accessi della notte bisogna aggiungere anche gli 86 pazienti che sono arrivati da stamattina. Se non riusciamo ad operare a causa dell’affollamento della terapia intensiva non riusciamo a liberare le barelle, quindi siamo di fronte a un cane che si morde la coda. L’azienda da stamattina presto è tutta impegnata a risolvere il problema. Non stiamo lasciando nulla di intentato ma soprattutto stiamo mettendo in campo tutto quello che è necessario per garantire un’assistenza professionale e dignitosa al paziente. Nessuno si sta risparmiando“.

Conclude il direttore: “Attualmente c’è un posto letto nella clinica Mediterranea ma solo per la cardiochirurgia e quindi non ci aiuta, c’è un posto letto a Sessa Aurunca, dove stiamo per trasferire un paziente, e uno ad Avellino, ma stiamo valutando sia il problema della neve, sia l’impatto sulle famiglie che hanno un parente a rischio di vita e che dovrebbero spostarsi così lontano“.