“Premiato per la sua straordinaria determinazione a raggiungere la serie A dopo avere sofferto della sindrome di Guillain-Barré all’età di 14 anni“, questa la motivazione che ha spinto il famoso giornale inglese, The Guardian a conferire un premio a Fabio Pisacane, difensore napoletano che gioca nel Cagliari.
Il calciatore è ovviamente molto felice: “Onestamente, niente di quello che faccio è per essere un esempio per le altre persone. Non fa parte del mio modo di essere, io sono un ragazzo semplice e umile. Ho sempre detto che la malattia non era venuta per uccidermi, altrimenti ora non sarei qui. La malattia è venuta per darmi qualcosa di buono“, queste le dichiarazioni di Pisacane appena saputo della notizia.
LA CARRIERA E LA MALATTIA – Il difensore prima di arrivare a Cagliari ha indossato diverse magliette e fatto la gavetta nelle serie inferiori: dal Genoa al Lanciano. Poi Ancona, Ternana e Avellino. In Irpinia Pisacane si ferma due anni. Nel 2000 gli viene diagnosticata la sindrome di Guillain-Barré: Pisacane resta paralizzato dalla testa ai piedi. Il medico riferisce alla famiglia che Fabio molto probabilmente non avrebbe più potuto giocare a calcio. Ma in quei momenti tutto passa in secondo piano: c’è da combattere per la vita. La guarigione è lunga, intensa, ma il suo corpo pian piano inizia a reagire. Anni difficili, fatti di grandi sacrifici, fino al grande giorno. 18 settembre 2016, Cagliari-Atalanta: un momento che non dimenticherà facilmente. Un’emozione indescrivibile, che il difensore non ha saputo trattenere in sala stampa: lacrime di gioia versate in un pianto liberatorio hanno accompagnato la sua intervista.