Mai avrebbe immaginato di subire critiche dopo 14 giornate di campionato e quasi un’intero girone di Champions disputato. Gonzalo Higuain deve fare ora i conti con le critiche della stampa per lo scarso feeling con il sistema di gioco bianconero.
Numeri alla mano, il Pipita ha giocato al momento 18 partite tra campionate e coppe, siglando 9 reti, in media una ogni due partite. Numeri importanti rapportati ai minuti di gioco disputati ma che per la Gazzetta dello Sport testimoniano la crisi di un giocatore che nelle ultime sette gare di serie A è andato a segno soltanto contro il Napoli, il 29 ottobre scorso. Quello che sottolinea il quotidiano milanese sono le difficoltà dell’argentino ad entrare nel vivo del gioco della squadra di Allegri.
Lo scorso anno, dopo 14 gare di campionato, il Pipita aveva segnato già 12 gol (ora 7) arrivando a tirare 29 volte nello specchio della porta (oggi 15) per 72 tiri totali (ora 43). “In ben 6 delle 14 partite complessive disputate in campionato – scrive la Gazzetta -, il Pipita ha fatto scena muta, non riuscendo a scagliare neanche un tiro nello specchio della porta. In particolare, si tratta delle gare contro Palermo, Milan, Genoa, Lazio, Udinese ed Inter”.
Quel che però preoccupa di più, è giusto ribadirlo, è la non centralità di Higuain nel gioco della Juventus. Dopo il turnover di inizio stagione, il Pipita è sempre stato schierato dal primo minuto ma non dispone di una squadra che gioca quasi esclusivamente per lui. A Napoli aveva due ali (Insigne e Callejon) che giocavano esclusivamente per lui”. Alla Juve invece, dopo l’assenza di Dybala, è stato costretto ad allontanarsi dal cuore dell’area e a ruotare intorno a Mario Mandzukic. Ora con il ritorno di Dybala potrebbe risollevare le statistiche di un giocatore che, nonostante tutto, è già risultato più di una volta decisivo in questi primi mesi in bianconero.