Un punto e la testa del girone. Un’ultima difficile giornata in cui basterà non perdere. Non male numeri alla mano. Tuttavia il Napoli non ha dato dei buoni segnali: 3 partite casalinghe in Champions League e solo 4 punti. Davvero poco, soprattutto se si pensa a come sono stati giocati i match europei e contro quali avversari (con tutto il rispetto).
Con il Benfica una partenza a razzo, dominio per gran parte della partita e poi il solito vuoto mentale degli ultimi minuti che hanno fatto correre dei rischi agli azzurri. Con il Besiktas è stata una figuraccia ed infine la Dinamo Kiev. Contro gli ucraini il Napoli ha fatto peggio: dopo aver sprecato diverse occasioni, gli uomini di Maurizio Sarri, davanti i propri tifosi, hanno gettato la spugna a 10 minuti dalla fine. “Vincere o pareggiare fa lo stesso“, ha dichiarato l’allenatore a fine gara. Mi dispiace caro mister ma non è proprio così.
Arrendersi per accontentarsi di un punto contro una rivale mediocre, giocando la partita in casa, è un’oscenità. Il Napoli deve giocare per vincere, sempre. La vittoria era alla portata, la mancanza di una punta (responsabilità enorme della società), gli errori gravi di Lorenzo Insigne e Dries Mertens (responsabilità dei giocatori) e l’atteggiamento remissivo della squadra negli ultimi minuti della gara (responsabilità dell’allenatore), hanno compromesso l’andamento del match.
Sembrava che dopo la vittoria di Udine, il Napoli, avesse rialzato la testa e ripreso la sua marcia trionfale dopo una sbandata. Invece la sbandata è stata proprio la partita giocata in Friuli. Il pareggio casalingo contro la Dinamo ha dimostrato il periodo negativo degli azzurri. L’assenza di Arek Milik e l’inadeguatezza di Manolo Gabbiadini rivelano gli errori strategici di Aurelio De Laurentiis. Le occasioni sprecate e i soliti errori nel palleggio o in difesa (che nel finale hanno messo in affanno il Napoli), dimostrano un problema mentale e di non serenità della squadra. L’atteggiamento arrendevole dei ragazzi in campo, sono una responsabilità del tecnico che fatica a trovare delle svolte tattiche affinché si possa cambiare l’andamento di una partita.
La stagione è lunga, il campionato sarà combattuto fino alla fine e il Napoli può tranquillamente puntare al secondo posto. Molto probabilmente gli azzurri riusciranno a superare anche il girone di Champions. Ma è innegabile, il Napoli non è in un buon momento e il periodo caldo dell’anno sportivo è già arrivato, una prima risposta alle pretese dei partenopei si avrà prima della sosta natalizia.
È necessario che la società, l’allenatore e i calciatori facciano quadrato e si parlino guardandosi negli occhi. È fondamentale lavorare affinché si superi questo periodo poco felice per la squadra. Perché in fondo ci vogliono tanti sacrifici per ottenere dei risultati ma basta davvero poco per mandare tutto all’aria.