La prossima udienza per la morte di Salvatore Giordano si terrà a gennaio. Sono sette gli indagati per omicidio colposo: amministratori di condominio, dirigenti comunali e impiegati. Per queste persone i magistrati avevano richiesto il rinvio a giudizio. Era, invece, stato escluso dal registro il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, poiché secondo i giudici non c’erano elementi che provassero una sua responsabilità in quel terribile episodio.
I legali della famiglia Giordano, Sergio e Angelo Pisani, però, hanno presentato un esposto, all’interno del quale si parla di evidenti responsabilità del sindaco di Napoli per la morte di Salvatore Giordano. I magistrati così hanno dovuto inserirlo nel registro degli indagati. Secondo gli avvocati Pisani, De Magistris prima della morte di Salvatore, aveva assistito ad un’interrogazione consiliare, presentata da Vincenzo Moretto, in cui si esponeva il problema dei crolli di Galleria Umberto I. Per questo avrebbe dovuto agire prima, per tutelare la sicurezza dei cittadini.
Morte Salvatore Giordano: 7 gli imputati per quella terribile tragedia
Luigi De Magistris nella giornata di mercoledì si è presentato spontaneamente dal pm, spiegando che: “Il Comune non c’entra, la manutenzione di quel cornicione della Galleria Umberto competeva ai privati“. Ma Sergio Pisani ribadisce che in quanto primo cittadino, De Magistris: “E’ il garante della sicurezza dei cittadini e aveva il dovere di fare in modo che nessuno potesse rimanere vittima di un monumento che si stava sgretolando ormai da mesi. Del pericolo concreto per i cittadini se ne parlò in diverse interrogazioni consiliari ma ciò nonostante non fu fatto nulla per evitare quella tragedia“.
In molti dopo la morte di Salvatore Giordano attaccarono il sindaco, anche per la decisione di costituire il comune parte civile, secondo Sergio Pisani il primo cittadino avrebbe dovuto comportarsi in altra maniera: “Credo che il giorno stesso della morte del povero Salvatore, De Magistris avrebbe dovuto dimettersi invece il Comune di Napoli ha avuto anche la faccia tosta di costituirsi parte civile nel processo penale in corso , costituzione alla quale mi opporrò con tutte le mie forze“.
Secondo Angelo Pisani, legale della famiglia Giordano, assieme al fratello Sergio, l’ex magistrato arancione prima di prendere questa decisione, avrebbe dovuto informarsi meglio e rendersi conto che una simile tragedia poteva essere evitata: “Prima di costituirsi parte civile il Comune avrebbe fatto meglio a rileggersi, quanto meno per precauzione, i suoi stessi atti istituzionali, le udienze pubbliche e tutto quanto oggi documenta che, come da tempo sosteniamo, la tragedia che ha stroncato la vita di Salvatore poteva e doveva essere evitata“.
A inasprire ancora di più gli animi di chi crede che De Magistris abbia delle responsabilità in questa tragedia, sono i crolli che continuano a ripetersi a Napoli, quasi come se la morte di Salvatore non abbia insegnato nulla: “Dopo quella morte i crolli si sono susseguiti- conclude Sergio Pisani- ma non solo. L’amministrazione ha dato dimostrazione di voler dare priorità a cose effimere invece di impiegare le risorse per dare alla città un minimo di sicurezza, a cominciare dalle strade”.