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La battaglia della madre di Tiziana Cantone: dramma senza fine

A “Chi l’ha visto?” la battaglia della madre di Tiziana Cantone per cancellare le immagini del suo video hot dalla rete, “Quel video è una violenza, mia figlia era sotto l’effetto di qualcosa” ha dichiarato la donna, sicura della personalità della sua Tiziana.

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La vicenda della giovane donna di 31 anni vittima della persecuzione online, dopo la diffusione di un video in cui veniva filmato un suo rapporto intimo, continua ad essere nelle cronache nazionali. Questa volta a parlare nuovamente è Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana, che rivela particolari e dettagli e sottolinea come non sia stata sua figlia a diffondere il video incriminato. Già alla “Vita In Diretta” aveva sottolineato: “Ho sempre pensato che ci fosse una regia dietro a tutte queste cose, ho quasi la certezza su chi sia il regista. Ho riconosciuto anche la voce, particolare, del suo compagno”. La sua battaglia è ovviamente per la rimozione dal web del video.

Durante la trasmissione di Federica Sciarelli ieri sera la conduttrice ha letto parte della dichiarazione di Tiziana Cantone nell’esposto presentato per i video in rete del 17/05/2015 “Quanto sta accadendo mette in pericolo la mia psiche, sono sottoposta ad una gogna mediatica che pregiudica il mio futuro di ragazza. È già avvenuto che nelle mie rare uscite ho subito aggressioni verbali per questo sono costretta a rimanere in casa”. La madre intervistata ha dichiarato: “Io ho perduto una figlia, sono costretta a vivere questa agonia continua, vedendo ancora questi contenuti diffamatori. Vedere gente che continua a guadagnare sulla pelle di mia figlia anche dopo la sua morte”. Lo zio di Tiziana aveva trovato una soluzione per rassicurarla “Le avevo detto devi stare serena, l’importante è la salute, quei soldi li paghiamo noi”. Gli zii raccontano di quell’orribile giorno in cui hanno trovato il corpo della nipote senza vita e le difficoltà che da allora sta affrontando tutta la famiglia: “Il 118 ha cercato di rianimarla per più di un’ora, ma ormai era morta”. Federica Sciarelli si domanda cosa sia accaduto quel giorno per turbarla in questo modo, intervistata anche la nonna racconta un dettaglio importante, la nipote prima del drammatico atto aveva ricevuto una telefonata e si era lasciata andare ad un pianto disperato, quindi qualcosa di misterioso era accaduto. La mamma rivela in particolare che la figlia era scesa nella tavernetta, posto che non frequentava mai in casa, aveva portato sigarette e cellulare, come se stesse aspettando qualcuno. Tutti sono però d’accordo su una questione: dietro quel video c’è qualcuno che l’ha costretta, lei non era la donna ripresa nelle immagini, era una ragazza fragile sottoposta ad una cura farmacologica, sarebbe stato il suo compagno a deviarla.

PARLA LA MADRE DI TIZIANA CANTONE: LA COSTRINGEVA LUI

La Polizia prosegue le ricerche, il Nucleo Indagini Telematiche sta facendo alcuni accertamenti e in questi giorni ha ascoltato nuovamente il fidanzato della ragazza che si è tolta la vita lo scorso 13 settembre. Sergio Di Paolo non è indagato ma viene ascoltato solo come persona informata dei fatti, il fine degli agenti è capire chi, dopo il suicidio, abbia tentato di eliminare da internet tutto il materiale dietro pagamento. Alle indagini stanno collaborando anche i produttori di supporti come la Apple e sociale come Facebook. Proprio di recente il Tribunale di Napoli Nord ha stabilito che il video di Tiziana fosse rimosso dal colosso attraverso un ordine esplicito del Garante della Privacy. Il social infatti aveva presentato ricorso inizialmente perché non voleva eliminare i video in questione. Antonello Soro, intervenuto a Napoli, come garante ha dichiarato: “la rete è libera, tutti scrivono quello che vogliono e non possiamo immaginare un filtro preventivo a tutto quello che viene postato sui social network o su siti. Si tratta di far sì che nel momento in cui un contenuto lesivo viene denunciato, anche dal segnalante, che questo contenuto venga rimosso o comunque oscurato”. L’avvocato di famiglia ha sottolineato durante la trasmissione “Chi l’ha visto?” la grave violazione del codice della privacy e la necessità del web di mobilitarsi per aiutare la famiglia a rintracciare i colpevoli.