Le indagini sull’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, avvenuto nel giugno del 2014, hanno avuto una svolta solo di recente con l’arresto del presunto assassino e pedofilo della bambina trovata agonizzante nel giardino del Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, dopo essere stata violentata e scaraventata dal finestrone del palazzo in cui viveva. E grazie a questa svolta altre tre inchieste sono state aperte.
La prima, quella più importante, riguarda l’omicidio della bambina; la seconda riguarda invece i favoreggiatori di questo orrore; e la terza l’aggressione in carcere dell’uomo accusato di averla uccisa.
Il clamore dei social dell’ultimo periodo ha fatto si che il caso non passasse inosservato, ciò che invece accadde quando per la prima volta ad interessarsi della vicenda della morte della piccola Fortuna fu il programma tv “Chi l’ha visto?”. All’epoca, nel 2014, Federica Sciarelli fu la prima a sottolineare il silenzio dei media su questo orrore e non a caso ora è stata richiesta anche la riesumazione di un altro bambino. Si tratta di Antonio Giglio, un’altra vittima del parco degli orrori. Il bambino di 3 anni, anche lui come Fortuna, precipitò dal palazzo di Caivano e il sospetto a questo punto è che ci sia una rete di pedofili dietro a questi omicidi.
Intanto i magistrati della procura di Napoli continuano ad indagare su quanto accaduto nella cella in cui è stato portato Raimondo Caputo, ormai da tutti definito un orco. L’uomo, aggredito dagli altri detenuti, ha subito una serie di escoriazioni e così trasferito in una sezione protetta.