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Davide Bifolco: sit-in al Tribunale di Napoli e l’urlo della zia

Un sit-in per Davide Bifolco si è tenuto oggi davanti al Tribunale di Napoli, al Centro Direzionale. Un lungo corteo, di famigliari e giovani, si è diretto verso il palazzo di giustizia napoletano, in attesa che fosse emessa la sentenza nei confronti di Giovanni Macchiarolo, il carabiniere, che sparò quel colpo fatale. Il giovane di 16 anni fu ammazzato nel settembre del 2014 da un colpo, che l’agente dell’arma ritiene sia partito “accidentalmente”, dopo che il motorino su cui era a bordo Davide, con altri due ragazzi, non si era fermato all’alt del posto di blocco.

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Il corteo, a cui ha partecipato anche Flora, la madre di Davide Bifolco, è voluto essere una manifestazione per chiedere giustizia, un grido di protesta per ribadire la posizione della famiglia e di chiunque voglia evitare che simili episodi, come quello avvenuto al Rione Traiano si ripetano nuovamente. Davide aveva solo 16 anni quando quel colpo lo uccise. Al carabiniere che sparò, la prima richiesta di condanna era stata di 3 anni e 4 mesi. Decisione a cui i genitori hanno risposto con un supplemento istruttorio. E oggi il sit-in fuori il tribunale attendeva proprio la condanna scelta dal giudice. La sentenza, che è stata emessa nel primo pomeriggio, condanna il carabiniere a 4 anni e 4 mesi di reclusione, con 5 anni di sospensione dal suo incarico.

Al corteo hanno partecipato tutti gli amici di Davide, i famigliari e i genitori. Mentre il padre era dentro ad attendere la decisione del giudice, fuori dal Tribunale di Napoli si respirava un’area di rassegnazione, tutti sapevano che nessuna sentenza li avrebbe potuto riportare Davide. La madre era lì, in silenzio, con il volto segnato dal dolore, commentava l’ergastolo chiesto per Daniele De Santis, l’assassino di Ciro Esposito: “Anche io voglio la stessa giustizia”.

Fuori dal Tribunale, blindato dai camion della polizia, c’erano tante persone, tra le tante voci si ascoltava il grido della zia della vittima, che chiedeva giustizia per il nipote:

“I bambini devono essere tutelati, hanno ammazzato un bambino. Il carabiniere si è difeso dicendo di essere inciampato. Come mai hai colpito proprio il ragazzo del centro? Qui vogliono proteggere il carabiniere, non si possono dare tre anni a una persona che ha ucciso un uomo. Qui è una guerra, spesso ci chiedono la famiglia Bifolco cosa fa nella vita, noi lavoriamo, siamo gente onesta”.

Al corteo per Davide c’erano tanti giovani, non solo del Rione Triano, tanti ragazzi che hanno seguito questa vicenda, che pretendono politiche diverse, interventi che riqualifichino le zone di Napoli, definite a rischio. C’erano tanti giovani che chiedono politiche sociali differenti volte alla rieducazione dei ragazzi, tutte erano lì per evitare che simili episodi accadano di nuovo. Come ha raccontato il ragazzo nel video.