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Referendum Trivelle: a Napoli vota solo il 25,67 per cento

Fallito totalmente il Referendum Trivelle, non si è raggiunto il quorum. Solo il 32 per cento degli aventi diritti ha votato. La Campania grande astensionista, a Napoli dell’intera popolazione soltanto 193.023 elettori su 751957 iscritti, pari al 25,67 per cento degli aventi diritto, si è recato alle urne e in tutta la regione si registra un’affluenza molto bassa, il 26,2 per cento. Perde dunque chi ha voluto questo referendum abrogativo sulle trivellazione in mare e così l’attività di coltivazione degli idrocarburi continuerà.

Fonte: rinnovabili.it

Referendum Trivelle: la sconfitta del fronte “SI” e la reazione di Matteo Renzi

A Napoli era molto forte il fronte del “SI” e infatti dei pochi votanti il 92 per cento ha espresso questa preferenza, ma ciò non è bastato. Si dicono però soddisfatti i sostenitori del SI per aver “acceso un riflettore sulle lobby del petrolio in Italia e sulle scelte energetiche del Paese“. Il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, invece è molto contento dell’esito del referendum e da Palazzo Chigi dichiara: “I vincitori sono gli 11 mila operatori, i lavoratori del settore. A loro innalzo i calici. Gli sconfitti non sono i cittadini che hanno votato, chi vota non perde mai. Gli sconfitti sono i consiglieri regionali e i presidenti che hanno voluto cavalcare il referendum per questioni politiche. Potevamo evitare questo referendum per risparmiare 300 milioni di euro, ma il voto è stato usato per esigenze di conta da parte di qualcuno”.

Sulla sua decisione invece, di non andare a votare, afferma: “Ho molto sofferto la scelta di non andare a votare, ma non perché ci fossero dubbi costituzionali, perché l’istituto del quorum permette di esprimere un dissenso dichiarato con l’astensione”. La totale sconfitta degli ambientalisti, e di chi vorrebbe che l’Italia si trasformasse in un paese in cui si utilizzano energie rinnovabili, secondo quanto ha dichiarato Matteo Renzi è solo parziale: “Non dobbiamo piangerci addosso: siamo leader nel settore delle rinnovabili. Saremo a New York per siglare un accordo impegnativo perché vogliamo fare dell’Italia il paese più verde dell’Europa ma per farlo non possiamo sprecare le energie che abbiamo. Il passaggio verso le energie rinnovabili si può fare ma ci vuole tempo“. Insomma altre promesse dal Governo, ma per il momento il popolo ha dimostrato di non tenerci particolarmente alla salute del proprio paese.