Oggi è il 49esimo anniversario della morte di Totò, il 15 aprile del 1967,a 69 anni, il principe della risata morì stroncato da un infarto, dopo alcuni giorni di agonia a Roma. Celebri sono alcune parole da lui pronunciate negli ultimi momenti di vita: “Mi sento male, portatemi a Napoli”. Il Rione Sanità omaggia il grande attore, alle ore 18:30 sul sagrato della chiesa di San Vincenzo, ci sarà una manifestazione a lui dedicata. Questa in realtà è l’ultima tappa di una manifestazione iniziata già qualche settimana fa a Napoli. Furono allestite, in alcuni luoghi simbolo della città, delle installazioni artistiche ispirate e dedicate all’artista.
Omaggio a Totò: Napoli ricorda l’attore 49 anni dopo la sua morte
Nel Rione Sanità si concluderà la manifestazione perché lì nacque Totò, nel lontano 1898. L’iniziativa in realtà nasce da un’idea di un artista milanese: Lamberto Correggiari, in occasione dell’ Expo 2015 a Milano. In pratica fu ideata, insieme al Laboratorio di Nola e la Mulino Bencivenga, la Totò Expo, che si poneva come obiettivo la produzione del pane con farine nutrienti e lavorate a pietra, mentre nel frattempo, artisti e poeti crearono per indicare il posto dei segnali stradali con poesie e immagini dedicate a Totò. In seguito da Milano le installazioni sono state portate a Napoli proprio per dare vita a questo evento che omaggia l’attore.
La celebrazione odierna si chiuderà con un programma ben preciso: Tammorre (Kilives, Kilimagiaro-Vesuvio); interventi musicali di Carlo Faiello; performance degli attori di Asylum Anteatro ai Vergini (si interpreta Totò, ne si intercetta il pensiero e le origini, non viene imitato). Letture di poesie e installazioni degli artisti e poeti di Segnalart. È giusto che Napoli, a distanza di 49 anni, continui a ricordare uno dei suoi più grandi artisti perché Totò amò moltissimo la sua città natale e soffriva molto la distanza dai vicoli napoletani, portando sempre nel cuore un pezzo del suo popolo. Queste le sue parole d’amore: “Napoli mia io penso sempre a te“. E anche Napoli pensa sempre al suo principe della risata.