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Cardarelli, malasanità a Napoli: emotrasfusioni nelle corsie

Ancora un’altra emergenza aleggia sul Cardarelli di Napoli. È da anni che l’ospedale napoletano versa in una situazione precaria. La condizione in cui sono curati i pazienti è al limite della decenza, il problema delle barelle nelle corsie attende da troppo tempo di essere risolto. E adesso, come se non bastassero gli innumerevoli disagi della struttura ospedaliera, si aggiunge l’ennesimo scandalo. Tanto è il sovraffollamento all’interno dell’ospedale, che i pazienti sono costretti a farsi le emotrasfusioni sui letti nel corridoio.

Sull’emergenza Cardarelli era intervenuto anche Luca Abete di Striscia la Notizia, che aveva denunciato il caso di malasanità a Napoli. La notizia delle emotrasfusioni in corsia è gravissima, le trasfusioni di sangue dovrebbero essere somministrate in ambienti sterili e sicuramente il corridoio di un ospedale non rispetta gli standard igienici previsti. Il rischio maggiore, quindi, è che i pazienti possano contrarre qualche infezione.

Vincenzo De Luca, un paio di giorni fa era tornato a parlare del Cardarelli. In occasione dell’inaugurazione del centro di robotica chirurgica nell’ospedale universitario Federico II, il governatore, intervenuto con il Ministro Lorenzin e il rettore Gaetano Manfredi, ha annunciato che presto sarà risolta la situazione precaria dell’ospedale Cardarelli, caso eclatante di malasanità a Napoli. “Basta con le barelle nei corridoi e le sacche di urina per terra al Cardarelli. Una vergogna che, nella riunione che abbiamo avuto stamani con i commissari delle Asl e i direttori dell’emergenza, si è deciso di cancellare entro maggio-giugno”.

E adesso una nuova tegola è piombata sull’ospedale Cardarelli. Il nuovo caso di malasanità a Napoli sicuramente non passerà inosservato. S’intravede, però, una soluzione. Il Presidente della Regione che ben conosce l’entità del problema, infatti, ha dichiarato che è pronto un intervento per risolvere l’emergenza barelle. Dopo tanto tempo d’attesa, stando alle parole del governatore, il mese di giugno è il limite di tempo per riportare la situazione nella struttura ospedaliera alla normalità, restituendo, finalmente, un po’ di dignità ai pazienti.