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Almaviva: annuncio 400 licenziamenti a Napoli

Continuano i licenziamenti a Napoli con un altro noto call center, stiamo parlando di Almaviva. Si è da poco conclusa la manifestazione al Centro Direzionale dei 220 lavoratori della Gepin di Casavatore, call center delle Poste Italiane, che subito ci si ritrova di fonte a nuovi licenziamenti, e al dramma di altre 400 persone che perderanno il loro posto di lavoro. Almaviva, nello specifico, ha un peso fondamentale in Italia in quanto possiede call center in diverse città offrendo servizi a clienti noti tra cui l’Enel, e le persone che manderà a casa in totale saranno circa 3 mila.

Almaviva

La posizione di Almaviva sui licenziamenti

La parola d’orine a Napoli in questi giorni è licenziamenti. Da Almaviva arriva la stangata maggiore perchè nella sede di via Brin, dove ci sono circa 800 addetti, avverrà un vero e proprio dimezzamento del personale in quanto 400 persone verranno licenziate. L’azienda sta riferendo nelle ultime ore dettagli ai sindacati sulle modalità dell’operazione che porterà all’estromissione forzata dei lavoratori entro 75 giorni dalla comunicazione data. Nella nota della Uilcom, sindacato delle telecomunicazioni, si legge: “In relazione ai caratteri strutturali assunti dalla crisi del settore italiano dei call center, AlmavivA Contact, società del gruppo AlmavivA, tra i leader mondiali nell’outsourcing di servizi Crm, ha comunicato oggi alle organizzazioni sindacali e al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali l’apertura di una procedura di riduzione del personale, nel quadro di un complessivo piano di riorganizzazione aziendale“.

Ieri è stata formalizzata la procedura di licenziamento collettivo di 2.988 lavoratori dei call center Almaviva, che offre servizi anche per Enel. Tra questi 1.670 a Palermo, 918 a Roma e 400 a Napoli, tra full time e part time. Di seguito le parole di Salvatore Topo, segretario generale della Fistel Cisl:”Ma non è questo il punto, il punto è che Almaviva colpisce Napoli a causa del taglio delle commesse Enel, che la sede di Napoli non effettua perché a via Brin si lavora su commesse Vodafone, che sono in attivo. Napoli dunque paga colpe che non sono sue. Un’altra cosa vergognosa è che prima che iniziasse la riunione in cui è stata annunciata la procedura di mobilità l’azienda ci ha fatto trovare sotto la sede due camionette della celere“.