Voce di Napoli | Navigazione

‘A ciucciuettola: come difendersi dal suo canto che porta sfortuna

La civetta è un uccello rapace notturno molto simile al gufo. A Napoli, lo sanno tutti si chiama ‘a ciucciuettola, ed è la protagonista di un modo di dire molto in voga nel nostro paese: “si propio ‘na ciucciuettola “, sei una civetta, porti male, porti sfortuna. Questa strana espressione deriverebbe dal canto dell’animale, che secondo la tradizione popolare sarebbe portatore di sventure, catastrofi e addirittura morte.

Sempre la tradizione folkloristica ci viene in soccorso e ci dice i modi con cui possiamo scansare il pericolo causato dal canto della ciucciuettola. È interessante notare come le cose cambino in virtù del sistema culturale con cui abbiamo a che fare: se a Napoli infatti la civetta viene considerata un vero e proprio uccello del malaugurio, spostandoci un po’ più a sud nella assolata terra greca, l’uccello viene portato in trionfo come animale simbolo di prosperità.

‘A ciucciuettola cos’è? Miti e leggende sul canto porta sfortuna dell’animale

Il motivo della sua sfortuna va ricercato in tempi molto antichi. Le civette sono solite deporre i propri nidi nelle increspature del terreno ed in presenza di fonti di luce. In passato dunque, quando al cimitero si vegliavano i morti tenendo accesi i fuochi vicino alle tombe, la ciucciuettola trovava il luogo ideale per nidificare. Inominciando a cantare, tutte le persone che non riuscivano a vedere l’animale in quanto nascosto a preparare il nido, associavano quel canto alla voce dei defunti che si sarebbero risvegliati dall’eterno sonno.

Una credenza popolare dice che se di notte si viene in contatto con un canto di civetta, bisogna stringere forte i pugni per neutralizzare il potere maligno dell’animale. Tra mito e realtà state sempre attenti: ‘a ciucciuettola è sempre dietro l’angolo pronta a colpire.