Che mondo sarebbe senza baci? Oggi possiamo solo immaginarcelo, ma il 9 marzo 1562, Napoli poteva rispondere a questa domanda. In quel giorno infatti vengono banditi i baci dalla città. Il curioso avvenimento viene raccontato dalla scrittrice Agnese Palumbo nel libro, edito da Newton Compton, 101 storie su Napoli che non ti hanno mai raccontato. L’autrice ci racconta infatti che il giorno 9 marzo 1562 vengono vietati i baci in pubblico. Chi veniva colto a scambiarsi effusioni alla luce del sole sarebbe stato punito addirittura con la morte.
Sembra impensabile, ma è accaduto sul serio. L’operazione nacque per proteggere le donne che subivano aggressioni e violenze, continua Agnese Palumbo, e per regolamentare lo spazio che divide la violenza sessuale dal semplice approccio. All’epoca venivano infatti paragonati a stupri tentati, tutti quegli atti esercitati “contro l’altrui pudicizia e che non consistevano nella congiunzione carnale“. Mancava dunque una regolamentazione verso tutti gli atti che non potevano essere perseguitati come atti di violenza e che quindi venivano usati come pretesto dagli aggressori. Da qui il divieto del 9 marzo 1562, attuato in tutta la città.
Ci viene subito in mente la scena del film di Giuseppe Tornatore, Nuovo cinema Paradiso, in cui il parroco costringe Alfredo a tagliare dalle bobine del film tutte le scene di baci, troppo scabrose per farle vedere al pubblico. Che sia un segno di fratellanza, d’amore o un semplice saluto, baciatevi! Perché baciarsi è bello!