Il Museo delle torture apre a Napoli al vico Santa Luciella ai Librai 18/b (zona San Biagio dei Librai, decumano inferiore). Un viaggio nel tempo attraverso uno dei mezzi più crudeli utilizzati per punire le persone: la tortura. All’interno del Museo delle torture, curatissimo e distribuito su due livelli, abbondano cinture di contenzione, maschere di castità, gogne, cavetti stracciatesticoli e banco dei rulli, risalenti dalla fine del 400 fino ai giorni nostri.
L’inquietante Museo è sapientemente gestito da due grandi appassionati ed esperti di medioevo: Oscar Mattera e Paolo Lupo. Tra i 60 attrezzi che testimoniano l’atrocità di questo mezzo di punizione corporea tanto in voga nei secoli passati, troviamo anche un estirpatore per la lingua, oggetti per l’amputazione di mani e piedi, sedie inquisitorie, enucleazione dell’occhio, chiodi per la crocifissione romana e fruste per la flagellazione. Un’ampia documentazione e una serie di testi storici arricchiscono il Museo delle torture. All’interno dei documenti troviamo infatti esplicati i metodi per estorcere confessioni e il funzionamento dei macchinari esposti.
Anche alla luce delle recenti dichiarazioni del candidato alle primarie del Partito Repubblicano Statunitense Donald Trump che ha riferito: “Non ditemi che non funziona. La tortura amici, funziona, credetemi, funziona”, la visita al museo può rappresentare il modo per capire quanta crudeltà e perversione è esistita nel mondo. La speranza come sempre è che non avvengano mai più cose del genere, e solo la conoscenza del male può impedirne la ricomparsa. Visitare dunque Museo delle torture è quasi un dovere civico.
Aperto dal lunedì alla domenica dalle ore 10:00 alle 19:00, prezzo del biglietto 7 euro. Questo il link per visitare il bel sito internet del Museo.