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Scaramanzia napoletana: apre il negozio per i napoletani doc

La scaramanzia napoletana è ben radicata nel popolo partenopeo ed è qualcosa da non prendere assolutamente sotto gamba. Napoli si contraddistingue per la mescolanza di sacro e profano, un connubio alquanto strano ma che fa parte del napoletano doc e guai a contraddirlo. Tradizioni, usanze, oggetti, ritornelli per gli scongiuri: quanti sono gli elementi della scaramanzia napoletana? Parecchi, talmente tanti che non si contano più. Curnicielli, sale, ferri di cavallo, teschi e molto altro. Ognuno degli oggetti precedentemente citati ha una sua precisa funzione e, soprattutto, una storia alle spalle.

Proprio in funzione di questa enorme quantità di scaramanzia napoletana ha aperto in via Carlo Poerio a Napoli un negozio dal nome Scaramanzia, per l’appunto. Si tratta di un luogo di raccolta di tutti gli oggetti di culto partenopei realizzati da numerosi artisti che convergono in un solo progetto: “Una nuova idea di Scaramanzia ha aperto a Napoli. Grazie alla collaborazione con artigiani ed artisti napoletani è possibile realizzare oggetti scaramantici con ogni tipo di materiale. Divertirsi con gioielli a forma di gufo e gatto nero, un Vesuvio in rame impreziosito da un corno in vetro soffiato oppure un dipinto raffigurante “L’idea bendata”. Un mondo incantato sempre alla ricerca di abbinamenti strani, programmando eventi e connubi scaramantici che rendono questo negozio affascinante, intimo, colto e salottiero. Qui la tua fantasia scaramantica potrà essere soddisfatta; troverai oggetti piccoli e grandi ma pur sempre particolari, divertenti, preziosi, originali, adatti a portare in ogni casa un pizzico di napoletanità“.

Scaramanzia napoletana: gli oggetti

In questo negozio ci si può davvero sbizzarrire e trovare tutto quello che concerne la scaramanzia napoletana con un tocco di originalità. Un esempio? Per San Valentino perché non regalare un bel ferro di cavallo in bronzo dorato impreziosito da particolari quali gemme preziose intagliate a forma di cuore? Oppure se serve una mensola in casa ci si può sempre divertire a comprarne una in resina colorata raffigurante la testa di un satiro. Perché? Nell’antichità i satiri avevano le sembianze per metà umane e per l’altra metà caprine. Parliamo di una figura mitologica connessa al dio Pan, divinità minore che personificava la natura e la fertilità. Per chi ne avesse bisogno, poi, c’è sempre il classico curniciello rosso e rigorosamente in corallo che, attenzione, va sempre regalato e mai comprato, perché si sa che la fortuna non si compra. Dulcis in fundo, mai sentito parlare di Ciorta rint’ ‘a sacc? Uno scatolino contenente un pugno di sale. Quest’ultimo è molto importante nella tradizione napoletana ed addirittura ritenuto prezioso. Quando cade il sale sono anni di sventure ma, allo stesso tempo, questo va buttato dietro la spalla sinistra perché scaramanzia vuole che sia proprio da quel lato che siede il diavolo tentatore: secondo il culto napoletano gettarlo nella sua direzione ne placa l’ira e l’influsso malefico. Esiste un popolo più folkloristico di quello napoletano?