È appena passato Carnevale e siamo ancora pieni di chiacchiere, sanguinaccio e castagnole ma, avot’ e gir’, sta quasi per arrivare la Santa Pasqua e bisogna attrezzarsi bene con i piatti tipici napoletani. Si sa, Napoli è un misto tra sacro e profano, tra innovazione e tradizione e, quindi, anche se il famoso pasticciere Sal De Riso ogni anno rivisita la colomba pasquale a modo suo (quest’anno con farcitura al pistacchio, ndr), i partenopei non possono fare a meno del tipico pranzo pasquale ricco e saporito. Ecco, quindi, elencati i 5 piatti tipici napoletani da preparare per le feste che verranno.
5 – Zuppa di Cozze
Possibile che tra i piatti tipici napoletani non ci sia nulla che abbia a che fare col mare? No. Ed infatti ecco la regina del giovedì santo, quella che va mangiata solo e rigorosamente il giovedì prima della Pasqua: la zuppa di cozze sapientemente preparata con cozze fresche, l’elemento principale, ed accompagnata da freselle e ‘o fort, che da un sapore unico a questa pietanza. Le freselle se spognen’ buon’ buon’ nell’acqua della zuppa e poi vengono condite dall’olio al peperoncino, preparato in casa e più buono che mai. Una vera squisitezza!
4 – Fellata
Senza questo piatto, non si comincia il pranzo di Pasqua. Di cosa si tratta? Di un piatto di salumi e formaggi, precisamente uova sode, capicollo, salame, pancetta, formaggi stagionati e ricotta salata. Il nome deriva dal napoletano ‘fella’ che significa fetta: questo perché i salumi ed i formaggi vengono serviti a fette mentre le uova sode a metà o a spicchi. Ogni elemento di questo piatto ha una simbologia: le uova indicano la rinascita, il salame sta alla ricchezza contadina e la ricotta salata simboleggia l’unione totale, l’arricchirsi di sapore di questo piatto che altrimenti saprebbe di poco. La tradizione napoletana vuole che il pranzo di Pasqua non cominci se prima la fellata non viene benedetta con rami d’ulivo intrisi d’acqua santa gentilmente concessa a messa: non per niente, questa portata è anche denominata piatto Santo. Come accompagniamo questi salumi? Ma col casatiello, ovviamente!
3 – Casatiello
Non è Pasqua senza casatiello. Si può dire che questo, insieme alla pastiera, è uno tra i piatti tipici napoletani più attesi dell’anno. I partenopei potrebbero mangiarne uno intero e non averne mai abbastanza. La composizione? Pasta di pane lavorata con formaggio, salumi, cicoli e strutto (tant’ pe’ stà leggeri, ndr) lievitata per ben due volte e cotta al forno (meglio se a legna, ndr). Si può resistere a tale prelibatezza? Il casatiello, poi, salva sempre la situazione: in una giornata di Pasquetta improvvisata, questo rustico è sempre presente nei cesti dei pic nic di scampagnate e passeggiate in lungo e in largo…lo dice anche Tony Tammaro nel Rock Dei Tamarri, celeberrima canzone che racconta di una Pasquetta un po’ turbolenta.
2 – Agnello
L’agnello non può mancare sulle tavole dei napoletani a Pasqua. Mangiarlo in questa festività ha un significato ben preciso che risale alla Pasqua Ebraica: Dio annunciò al popolo d’Israele che lo avrebbe liberato dalla schiavitù dell’Egitto punendo gli infedeli. A tal proposito coloro che erano ‘innocenti’ avrebbero dovuto marchiare le loro porte con del sangue d’agnello per far si che Dio fosse in grado di riconoscere chi punire e chi no. A Napoli questa pietanza si cucina con piselli, uova, pecorino, limone e vino bianco.
1 – Pastiera
Il dolce pasquale per eccellenza a Napoli: la pastiera. Questo tripudio di sapori ha una storia ben precisa alle spalle: pare che il re Ferdinando II di Borbone ne fece assaggiare una fetta alla moglie Maria Teresa D’Austria e lei, denominata la Regina Che Non Sorride Mai, non poté fare a meno di sorridere. Fu così che il re esclamò: “Per far sorridere mia moglie ci voleva la pastiera, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo“. In effetti, a fine pranzo, tutti siamo felici davanti ad una bella fetta di questo dolce: ricotta, zucchero, uova, pasta frolla, grano cotto, vanillina e cannella. Il bis è assicurato.