Voce di Napoli | Navigazione

Totò Riina, si aggravano le sue condizioni: “È capace di intendere e volere”

I giudici hanno sentenziato, Totò Riina è capace di intendere e volere, pertanto può essere sottoposto a processo. Questa la decisione del tribunale di Milano con particolare riferimento alle conversazioni del capo di Cosa Nostra con il detenuto Alberto Lorusso, le loro ‘passeggiate’ erano una serie di minacce che sono state registrate e sono divenute parte integrante del processo in questione (dove è imputato per minacce nei confronti del direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano).

Il primario Michele Riva nella sua relazione medica ha chiarito che Riina è estremamente fragile per età e per le patologie, in particolare la cardiopatia ipocinetica post infartuale da cui è affetto ne condizionerebbe ogni attività e “lo espone costantemente al rischio di morte improvvisa”. Nonostante questo il medico ha chiarito che “allo stato attuale il degente è vigile e collaborante discretamente orientato nel tempo e nello spazio” e pertanto è capace di stare in giudizio e quindi di essere sottoposto a regolare processo penale.

I giudici avevano il compito di valutare la reale capacità di Riina che si è dimostrata ancora attendibile nonostante la sua età e la sua malattia, il processo prevede dunque come prestabilito una prossima udienza il 17 ottobre. Resta ancora da chiarire se il tribunale di Bologna concederà al boss mafioso il differimento della pena. La Suprema Corte ha affermato il diritto a morire dignitosamente ma la sua particolare condizione e il suo passato hanno scatenato un’aspra polemica a riguardo.