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Camorra, blitz all’alba: preso Alessio Angrisano, latitante della Vanella Grassi. Il fratello ucciso lo scorso dicembre

Era ricercato dallo scorso 24 gennaio Alessio Angrisano, 20 anni, considerato dagli investigatori l’attuale reggente di quel che resta del clan camorristico della Vannella Grassi. Alle prime luci dell’alba gli uomini della polizia del Commissariato di Scampia, con l’ausilio degli operatori del Nucleo Prevenzione Crimine e di un elicottero, lo hanno stanato in un’abitazione al piano terra di Villaricca, comune a nord di Napoli.

Alessio Angrisano

Il blitz è scattato nella I traversa di via Vittorio Emanuele III. Alessio Angrisano, fratello di Francesco, 30 anni, ucciso in un agguato l’11 dicembre scorso, è destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della DDA, lo scorso 24 gennaio. Nelle concitate fasi dell’irruzione veniva forzata la porta blindata di ingresso per la resistenza del latitante. All’interno del nascondiglio venivano rinvenuti 1350 euro e, nascosta all’interno di una scarpa, una pistola semiautomatica con matricola abrasa, modello Luger, calibro 9, completa di caricatore con 6 cartucce dello stesso calibro. Angrisano è stato condotto presso il penitenziario di Secondigliano.

 

L’omicidio di Francesco Angrisano

La sua localizzazione costituisce l’epilogo di una laboriosa attività investigativa di matrice tecnica svolta dal commissariato di Scampia dall’agosto 2016. Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, fecero piena luce sulle responsabilità individuali e le dinamiche criminali del gruppo, attivo nel Lotto G di via Ghisleri a Scampia, soprattutto a seguito dell’omicidio di Francesco Angrisano (alias ‘Cioppetto’), ucciso a 30 anni in un agguato l’11 dicembre del 2016, e protagonista prima della sua morte, insieme alle persone destinatarie della misura cautelare, di condotte “dapprima minacciose e poi violente”, anche con l’utilizzo di armi, nei confronti di persone, tutte residenti nel Lotto G, nonché di un imprenditore. Condotte portate avanti utilizzando come pretesto i legami familiari delle vittime con altri soggetti vicino a un gruppo criminale antagonista a quello di Angrisano (imparentato con Salvatore Petriccione, considerato dagli investigatori il fondatore del clan della Vanella Grassi, clan negli ultimi mesi al centro di diverse inchieste della Dda partenopea).

 

 

 

 

Tensione sfociata a settembre in una serie di aggressioni intimidatorie che avevano, come obiettivo indiretto, l’imprenditore in questione, oggetto di continue minacce di incendio ai suoi distributori di carburante, poi culminate nei primi giorni di gennaio in un vero e proprio attentato incendiario agli impianti. Si è trattato di minacce che, sebbene in prima battuta apparissero finalizzate alla ritorsione immediata nei confronti dei congiunti più vicini rivali, e quindi ricadenti nell’ambito della violenza privata, sono risultate rivestire invece, alla luce di acquisizioni successive, di natura estorsiva. Un apporto importante alle indagini è stato dato soprattutto dagli accertamenti tecnici operati dalla polizia giudiziaria. Le persone offese, pur non mostrando reticenza nel denunciate i fatti di cui sono state vittime, hanno invece palesato timore nell’identificare compiutamente gli autori dei delitti, successivamente identificati attraverso attività operative.

Questi i nomi degli arrestati nel blitz dello scorso 24 gennaio in cui sfuggì alla cattura Alessio Angrisano:

FORTE Francesco nato a Napoli il 24.06.1990

CASABURI Carmine di Luigi nato a Napoli il 19.07.1997

IOIO Gianluca nato a Napoli il 13.09.1977

MUSELLA Giosuè nato a Napoli il 02.01.1986

CASABURI Ciro di Luigi nato a Napoli il 22.08.1989

BORRIELLO Antonio nato a Napoli il 18.08.1983