Voce di Napoli | Navigazione

Vanella Grassi, famiglie cacciate dal Lotto G di Scampia: sei arresti

All’alba di questa mattina la polizia ha eseguito sei ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dall’Autorità Giudiziaria, a carico di appartenenti al clan della Vanella Grassi, attivo nei quartieri a nord di Napoli e in particolar modo nel Lotto G di Scampia, ritenuti responsabili dei reati di estorsione, rapina, porto e detenzione illegale di armi, reati aggravati dal metodo mafioso.

Soccavo, viola i domiciliari e tenta di soffocare l'ex: fermato, trascorrerà le feste in carcere

LE NUOVE LEVE DELLA VANELLA – Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, svolte dagli agenti del Commissariato di Polizia Scampia, hanno fatto piena luce sulle responsabilità individuali e le dinamiche criminali del gruppo, attivo nel Lotto G di via Ghisleri a Scampia, soprattutto a seguito dell’omicidio di Francesco Angrisano (alias ‘Cioppetto’), ucciso a 30 anni in un agguato l’11 dicembre del 2016, e protagonista prima della sua morte, insieme alle persone destinatarie della misura cautelare, di condotte “dapprima minacciose e poi violente”, anche con l’utilizzo di armi, nei confronti di persone, tutte residenti nel Lotto G, nonché di un imprenditore. Condotte portate avanti utilizzando come pretesto i legami familiari delle vittime con altri soggetti vicini a un gruppo criminale antagonista a quello di Angrisano (imparentato con Salvatore Petriccione, considerato dagli investigatori il fondatore del clan della Vanella Grassi, clan negli ultimi mesi al centro di diverse inchieste della Dda partenopea).

MINACCE ALL’IMPRENDITORE – Una situazione di tensione – scrive la Procura – scatenata nel Lotto G nello scorso mese di agosto 2016 da parte della famiglia Angrisano. Tensioni sfociate poi a settembre in una serie di aggressioni intimidatorie che avevano, come obiettivo indiretto, l’imprenditore in questione, titolare di una serie di distributori di carburante e vittima in più occasioni di minacce di incendio ai suoi impianti. Minacce, di natura estorsiva, poi sfociate nei primi giorni di gennaio (dopo l’omicidio di Francesco Angrisano) in un vero e proprio attentato incendiario agli impianti.

LA CACCIATA DELLE FAMIGLIE DAL LOTTO G – I sei affiliati al clan arrestati questa mattina si sono resi responsabili nei mesi scorsi di una vera e proprio cacciata, con la minaccia di armi, di interi nuclei familiari da Lotto G. Famiglie ritenute vicine a clan antagonisti. Durante le indagini le stesse vittime – così come scrive la Direzione Distrettuale Antimafia napoletana – hanno palesato timore nell’identificare compiutamente gli autori dei delitti, successivamente identificati attraverso attività operative.

I NOMI DEGLI ARRESTATI:

FORTE Francesco nato a Napoli il 24.06.1990

CASABURI Carmine di Luigi nato a Napoli il 19.07.1997

IOIO Gianluca nato a Napoli il 13.09.1977

MUSELLA Giosuè nato a Napoli il 02.01.1986

CASABURI Ciro di Luigi nato a Napoli il 22.08.1989

BORRIELLO Antonio nato a Napoli il 18.08.1983

 

Blitz contro gli Amato-Pagano, “zia Rosaria” viveva con la famiglia dell’amante