Il clan Orlando, una fazione malavitosa subentrata da qualche anno ai Polverino nel traffico degli affare illeciti a Marano, è stato decapitato ieri dal blitz che ha condotto a ben 30 arresti (28 in carcere e 4 agli arresti domiciliari). Questo gruppo camorristico è nato e si è imposto nella provincia settentrionale di Napoli soppiantando man mano anche gli storici Nuvoletta in tutti gli affari: dalla droga agli appalti.

Ha puntato la sua rapida ascesa sulla ferocia il clan Orlando che in realtà è stato presente nelle fila maranesi fin dagli anni ’80. La situazione però nel giro di dieci anni è cambiata drasticamente in quanto i militari del clan Orlando sono stati assorbiti dalla faida che ha visto sempre più marginale il ruolo dei Nuvoletta a favore di un clan nascente ben lieto di accogliere la storica famiglia. Allo stesso tempo il clan Polverino ha affermato il proprio dominio e gli Orlando hanno generato con esso un sodalizio criminale destinato a durare fino agli ultimi anni, quando l’arresto di Giuseppe Polverino, latitante in Spagna, ha indebolito il gruppo.
CLAN ORLANDO: LA STRUTTURA DEL GRUPPO E GLI AFFARI ILLECITI
Con l’arresto del latitante si è generato un vuoto di potere che man mano gli Orlando hanno riempito a discapito degli storici Nuvoletta e Polverino, un ruolo decisivo lo assume Antonio Orlando, boss latitante dal 2003 e ricercato per associazione mafiosa. Poco manca al sopravvento e così arriva il passo decisivo: l’infiltrazione nei palazzi di potere con l’appoggio della candidatura di un assessore al Comune e il controllo della microcriminalità con ferocia. Dalle intercettazioni sono stati estratti chiari avvertimenti di violenza nei confronti di imprenditori sottoposti al racket: “Noi buttiamo la gente a terra e la uccidiamo“.
