La Scianel di Gomorra ha interpretando alla sua maniera i test impegnati, di denuncia delle canzoni della rock band A67. Si alterneranno alle voci del Coro giovanile del Teatro San Carlo. Una fusione di generi.
E poi ancora un filo rosso tutto al femminile per parlare di arte e sociale, economia e politica. I diritti sono di tutti. Altrimenti sono privilegi. Allargare gli orizzonti per una nuova Umanità che ci metta al riparo dei genocidi culturali. La Cultura del cambiamento contro iI pensiero unico. Di questo e di altro si discuterà al Festival, una tre giorni di dibattiti e incontri, percorsi d’autore nei luoghi simbolo della città e perfino lezioni di yoga. Un Festival diffuso e partecipato.
Di Januaria Piromallo
Festival è una parola gioiosa. In clima generale di Permacrisis ( pandemia, guerra, inflazione, materie prima alle stelle, crisi energetica e carovita. Peggio di cosi’…) ma quando si parla di cultura gli animi si sentono piu’ sollevati. E Festival Corriere è la festa delle idee. Cultura e la forza delle idee. Il cartellone è stato curato dal direttore artistico Laura Valente, curriculum lungo un tir, musicologa, esperta di danza, e “museologa” ( il termine l’ho inventato io), il ministro della cultura Franceschini l’ha voluta come coordinatrice dei musei nazionali.
Conversare invece di smanettare sui social, ascoltare per ascoltarsi, è questo l’invito di Enzo D’Errico, direttore del Corriere del Mezzogiorno e padrone di casa della manifestazione. “Siamo di fronte a una crisi che prelude a una rinascita fondata su nuovi equilibri”. Ecco il nuovo Rinascimento.
E Tutti d’accordo con Erri De Luca: “La Cultura deve partire dal basso perché faccia presa. Non la si può’ imporre dall’alto”.
