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Fa troppe multe, capotreno licenziato e poi reintegrato: “I passeggeri mi adorano”

Ha destato non poco scalpore quanto accaduto ad un capotreno di 60anni, in servizio a Venezia. Il motivo? Il suo essere un ‘po’ troppo ligio al dovere’. L’uomo, in un paio di anni ha fatto migliaia di multe ai pendolari del Frecciarossa.

Il capotreno ‘severo’

L’uomo è finito sotto la lente d’ingrandimento di Trenitalia: “Le sanzioni sono state comminate in maniera arbitraria“, – ci sarebbero passeggeri che hanno pagato più del dovuto e chi, invece, meno. Il tutto sarebbero accaduto ben 175 volte tra il 2015 e il 2016 – a riferirlo è il Corriere del Veneto. Errori costati caro alle Ferrovie dello Stato Italiane, circa 10mila euro di mancati introiti per via dei ricorsi effettuati dai pendolari. Inoltre, l’uomo, si sarebbe intascato 415 euro di ‘premi’ che – secondo l’azienda – non gli sarebbero spettati. Ecco quindi che la società lo ha mandato a casa.

La causa vinta contro TrenItalia

Il controllore non si è arreso: ha esposto causa contro Trenitalia davanti al giudice del lavoro di Venezia chiedendo l’immediata reintegrazione. Le 175 multe – a detta dell’uomo – sono poche in correlazione ai 5 mila provvedimenti disciplinari in due anni. Il dipendente ha vinto in tutti i gradi di giudizio nonostante Trenitalia abbia fatto tutto il possibile per evitare il suo reintegro. La Cassazione ha stabilito che il capotreno si è mostrato inflessibile e severissimo, ma solo negli interessi dell’azienda e non per un suo tornaconto. Il capotreno ha ammesso: “Non sono un cacciatore di taglia, ma sul lavoro ci vuole rigore. Tutti devono viaggiare col biglietto. I passeggeri mi adorano“.

Capotreno severo