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Dopo la Mercedes il bulldog da 2.500 euro, Malika risponde: “Beni necessari”

Malika Chaly risponde alle polemiche. La giovane di 22 anni, la cui storia era balzata agli onori della cronaca, è stata cacciata di casa dai genitori perché lesbica. L’Italia intera si era mobilitata per lei, organizzando una raccolta fondi che è riuscita a raccogliere una cifra intorno ai 140mila euro. In un’intervista a Selvaggia Lucarelli la ragazza aveva raccontato di aver acquistato un’auto, precisamente una Mercedes dal valore di 17mila euro.

Quest’acquisto aveva fatto storcere il naso a gran parte dell’opinione pubblica, Malika aveva detto “di essersi levata uno sfizio“, ma proprio queste parole avevano acceso la polemica. A questa spesa, da molti ritenuta ‘esagerata’, se n’è aggiunta un’altra: l’acquisto di un bulldog da 2.500 euro. La ragazza è intervenuta su diversi organi di stampa, rispetto al cane aveva detto al Corriere: “Quest’auto fa parte della ricostruzione della mia vita. Devo giustificarmi perché spendo i miei soldi come voglio? Il cane è un bene di prima necessità, ok? Il cane è un supporto psicologico. Sono amante di questa razza, e ho preso un bulldog. La Mercedes e il bulldog sono beni necessari”.

La risposta di Malika Chaly alla polemica sui suoi acquisti

La ventiduenne ha poi deciso di intervenire sui social per chiarire la situazione: “Gli articoli che sono usciti tra ieri e oggi mi hanno fatto star male forse con lo scopo di farmi sembrare la persona che non sono. Sono passati meno di due mesi da ciò che mi è successo e tutti i vostri aiuti sono stati la mia salvezza, mi avete dato la forza e i mezzi per riprendere in mano la mia vita. Questo arco di tempo è poco per elaborare ciò che ho passato e che porterò sempre nel cuore, ma nonostante il breve tempo ho da subito deciso di aiutare gli altri con delle donazioni perché so che voglio fare tanto per tutti voi e non sarà mai abbastanza per dirvi grazie come vorrei”.

Poi ha aggiunto: “Non ho comprato un’auto di lusso a vostre spese (…), non avendo l’auto di cui necessitavo per tutti gli impegni sociali e ormai lavorativi che hanno riempito le mie giornate e che soprattutto mi hanno portato a viaggiare in auto per ore, ne ho presa una dando in permuta la mia (che ormai camminava a fatica), prendendone una di seconda mano. Sì, l’auto è una Mercedes, un’auto che permette di non restare a piedi in questi viaggi lunghi (…). Oggi grazie a voi sto bene perché sto cercando lavoro dalla base che mi avete regalato e quest’auto fa parte della ricostruzione della mia vita (…)”.

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