Luigi Caccavaro è della provincia di Catanzaro. Ha già speso migliaia di euro per mangiare, dormire e curarsi. "Non ho più soldi per le medicine"
“Buongiorno, sono Luigi Caccavaro della provincia di Catanzaro. Come tanti altri italiani bloccati qui in Colombia non ho più i soldi per andare avanti. Sono malato, ho avuto tre infarti“, inizia così il video appello di Luigi Caccavaro.
Lui è tra gli 85 italiani bloccati in Colombia a causa dell’emergenza dettata dal coronavirus. Luigi è riuscito ad entrare in contatto con l’avvocato Marco Liguori che si è fatto portavoce anche delle sue istanze.
La storia di Luigi è molto particolare. Il 27 gennaio ha avuto un infarto. Per questo Luigi dovrà operarsi ma l’intervento ha costi elevati. L’Ambasciata italiana in Colombia prima di elargirgli un prestito per poter pagare l’operazione ha preteso la restituzione di un precedente credito.
Luigi ha usufruito di quell’importo per poter stare in Colombia sostenendo le spese di prima necessità, oltre che quelle mediche. Inoltre, parte della cifra, sarebbe servita per tornare in Italia (nonostante Luigi avesse già precedentemente acquistato un biglietto di viaggio). Ma i medici hanno dato parere contrario: in queste condizioni un volo così lungo senza le precauzioni sanitarie necessarie, potrebbe costare la vita a Luigi.
“Io spendo al giorno solo di punture 100 euro. Non so più come fare. Non ho soldi, non posso viaggiare ed ho bisogno di un intervento chirurgico. Altrimenti rischio la vita. Chiedo allo Stato italiano di intervenire. Ho speso più di 20mila euro dal mese da gennaio. La sanità pubblica è una macelleria e quella privata costa moltissimo“, queste le parole di Luigi che grazie all’avvocato Marco Liguori è riuscito a far sentire la propria voce.
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IL VIDEO –
IL CERTIFICATO MEDICO –

LA MAIL DELL’AMBASCIATA –

