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Movimento Neoborbonico contro Massimo Giletti: “Basta con il racconto offensivo”

Non è piaciuta al Movimento Neoborbonico l’idea di Massimo Giletti di ospitare nella puntata di Non è l’arena Tony Colombo e Tina Rispoli per rispondere all’inchiesta di Fanpage “Camorra Entertainment“. Secondo l’associazione che si occupa di difendere i valori della cultura partenopea il conduttore troppo spesso mostrerebbe nel suo programmo soltanto i lati negativi del capoluogo campano.

Uno degli amministratori del gruppo, Gennaro De Crescenzo, ha voluto agire in modo diretto contro quella che il Movimento Neoborbonico ritiene essere una denigrazione mediatica a tutti gli effetti, così ha scritto direttamente agli sponsor del programma. Dopo aver fatto l’elenco degli spot pubblicitari, comparsi nelle varie pause, ha inviato a tutti i marchi comparsi nel corso dell’ultima puntata una mail in cui, da napoletano, spiegava quanto si senta offeso per le scelte di Giletti.

“BASTA CON IL RACCONTO (SOLO) NEGATIVO E OFFENSIVO DEL SUD. IO HO SCRITTO AGLI SPONSOR DI GILETTI. Anche così, a volte, si possono vincere certe “battaglie”: io ho inviato una mail (3 secondi, 0 euro) per dire che non ne possiamo più del Sud raccontato prima in RAI poi a La7 da Massimo Giletti tra truffe, criminali o furbetti sempre e solo al Sud, senza mai entrare negli scandali (milionari) del Nord e contribuendo alla costruzione dell’immagine di un Sud che nessuno potrà mai salvare (la base “razzista” della nascita e della mancata risoluzione della questione meridionale da oltre 150 anni), senza mai un (vero) dibattito e con la complicità di qualche meridionale/figurante. Conosciamo ormai lo schema e possiamo dire BASTA anche con una semplice mail.

Gentili responsabili aziendali, apprezzo i vostri prodotti ma non riesco più ad associarli a qualcosa di positivo e informerò i miei amici della mia idea. La vostra azienda risulta tra gli inserzionisti della trasmissione “Non è l’arena” di Massimo Giletti. In questa trasmissione vengono sistematicamente offesi o caricaturizzati il Sud e i meridionali e il vostro marchio (anche senza la vostra volontà) è associato a questo tipo di scelta editoriale. Nessuno nega che esistano negatività, problemi e crimini nel Sud ma non si possono analizzare ed evidenziare solo negatività, problemi e crimini del Sud per giunta spesso senza alcuna controparte (vera). Per questo motivo vi comunico, con rammarico, che voi siete liberi di sponsorizzare qualsiasi trasmissione ma fino a quando il vostro marchio sarà associato a quella trasmissione io mi sentirò libero magari di scegliere prodotti diversi dai vostri.
Cortesi saluti“.

Questo il lungo post in cui De Crescenzo ha annunciato l’azione intrapresa. Tanti i commenti dei membri del gruppo Facebook che si sono complimentati per la caparbietà dimostrata.