I giorni della merla, ovvero il 29, il 30 e il 31 gennaio, sono considerati fondamentali nella tradizione popolare per stabilire qundo arriverà la primavera. Secondo l’antico detto infatti, se questi ultimi tre giorni del mese di gennaio sono particolarmente rigidi, allora vorrà dire che la primavera arriverà in anticipo. Il detto popolare non sarebbe però confermato dalle ultime statistiche degli anni passati, complice anche il cambiamento climatico che ha totalmente stravolto il classico susseguirsi delle stagioni.
Le origini del detto. In Campania l’aneddoto principale racconta che in passato il mese di gennaio era composto di 29 giorni ma, per motivi di ripicca nei confronti di una merla, la cosa cambiò. La merla bianca infatti non riusciva a recuperare abbastanza cibo a causa del freddo mese di gennaio per cui decise di fare una scorta e l’anno seguente prese in giro gennaio. A quel punto il mese di gennaio chiese in prestito tre giorni a febbraio (gli ultimi tre che in precedenza non possedeva) e decise di scatenare una bufera obbligando la merla a nascondersi. Nascondendosi in un comignolo (la parte terminale della canna fumaria), la merla divenne tutta nera.
Per questo 2019 la profezia dovrebbe dunque augurare una primavera anitcipata in quanto, secondo quanto riporta ilMeteo.it, sono in arrivo delle correnti fredde e instabili dal Polo Nord che porteranno precipitazioni intense sulle regioni tirreniche dunque su Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Calabria e Sardegna.
Secondo le previsioni di 3bMeteo invece a Napoli sono previste piogge fino alla giornata di mercoledì 30 gennaio. Per giovedì 31 gennaio invece sono previsti miglioramenti.
