All’indomani del match Inter-Napoli il bilancio è drammatico, quattro tifosi azzurri feriti e un tifoso nerazzurro morto. Tutto sembrerebbe nato non dal caso, ma da un vero e proprio raid organizzato nei dettagli, “un’azione premeditata”, ha commentato il questore di Milano Marcello Cardona.
Intorno alle 19, poco prima del match e a 2 km dal San Siro, in via Novara, gli 8 van con a bordo i supporter azzurri vengono assaliti da un centinaio di tifosi dell’Inter armati di spranghe, catene e coltelli. Un testimone anonimo, vittima dello scontro, racconta l’assalto: “Erano circa una sessantina, poi sono diventati ottanta se non addirittura cento. Un tifoso interista, armato di ascia ha colpito il finestrino davanti distruggendolo completamente. Volevano massacrarci“. Si scatena l’inferno in pochi minuti, i petardi costringono gli azzurri a uscire dai van e a subire l’agguato. In quattro, nessuno appartenente a gruppi ultras, vengono aggrediti con coltelli, sono Giovanni Stabile, 43 anni, accoltellato all’addome, Angelo Iazzetta, 39, raggiunto da un colpo di lama al braccio e portato in ospedale a Rho; Angelo Simone, di 37 anni, e il quarantenne Luigi Corrente, subiscono lesioni meno gravi. Nessuno versa in pericolo di vita.
Secondo altre testimonianze i van dei tifosi del Napoli erano scortati da un’auto della polizia che, nel culmine dell’assalto, pare si sia dileguata nel nulla. Tutto organizzato nei minimi dettagli, a perdere la vita è stato proprio un tifoso dell’Inter.

