Il programma ha dato voce alla turista che dolorosamente ha ricostruito quanto accaduto quella notte
La turista inglese di 50 anni, in vacanza con la figlia, era in un noto hotel di Meta quando è stata violentata da un gruppo di 10 uomini, tutti dipendenti della struttura in cui alloggiava. Uno stupro che ha sconcertato tutti per la violenza, la brutalità con cui è avvenuto.
La donna ieri sera nel programma ‘Chi l’ha visto?’ ha ricostruito quanto accaduto in quelle ore, il dolore, il panico, il terrore vissuto: “Ero andata a Sorrento per festeggiare il compleanno di mia figlia e avevo prenotato in questo albergo. Era la mia prima vacanza dopo la morte di mio marito che ho perso due anni fa. La sera prima di ripartire io e mia figlia siamo state invitate, dopo cena, a bere un drink al bancone dai due baristi dell’hotel”.
“Appena ho bevuto il cocktail, mi sono sentita strana e ho notato che anche mia figlia sembrava strana. A un certo punto i due baristi mi hanno detto ‘ti portiamo nella piscina, ma non devi urlare’ e mi sono ritrovata nel locale della piscina. C’era la candela accesa e i due baristi nudi. Mi sono ritrovata nuda e sono stata spinta su una sedia a sdraio. (omissis). Poi mi sono sentita male, mi veniva da vomitare, mi hanno rivestita in fretta e mi hanno portata fuori dal locale della piscina”.
Non era ancora finita: “Là c’era un altro ragazzo che avevo già visto lavorare in albergo, un cameriere o un barista. Me lo ricordo perché aveva un tatuaggio sul collo a forma di corona, con la scritta “King”. Ho detto a questo ragazzo di averlo riconosciuto ma, mentre parlavo, non riuscivo a completare le frasi. Questo ragazzo mi ha portato in una grande stanza, sembrava un alloggio del personale, dove c’erano molte brandine e molti giovani seminudi e anche due uomini di mezza età vestiti. Sembrava mi stessero aspettando. Là sono stata rispogliata. Si sono avvicinati. Ho respinto uno di loro, spingendolo indietro e lui mi ha schiaffeggiata. Io cercavo continuamente di respingerli e gli dicevo di fermarsi. Serravo anche le gambe e le tiravo a me, ma il ragazzo me le stendeva nuovamente… (omissis) …è stato tutto veloce, caotico. Poi altri uomini, non ricordo quanto… (omissis) …ho cercato di gridare che non volevo… (omissis) …loro ridevano. In gruppo mi hanno afferrata e… il dolore era insopportabile. Ho urlato. Uno di loro mi ha tappato la bocca con la mano. Mi sono accorta che alcuni di loro scattavano delle foto con i cellulari e ridevano, mi ricordo di aver anche visto su uno di quei telefoni la mia faccia terrorizzata, circondata da peni. Mi sono sentita esausta, non avevo forza, volevo solo dormire. L’ultimo che ha avuto un rapporto con me mi ha rivestito e mi ha accompagnata davanti alla mia stanza. Là ho incontrato mia figlia che mi ha detto di avermi cercato dappertutto”. Parole dure, di una violenza inaudita che ha sconvolto tutti. Le forze dell’ordine continuano ad indagare sulla vicenda per ricostruire quanto accaduto.
