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Napoli, cardiopatico muore al Policlinico dopo una lite: “Botte da quattro vigilantes”

Dopo una lite avvenuta all’esterno del Policlinico è morto Francesco Vanacore, 62 anni, cardiopatico, giunto in ospedale per una visita al cuore e finito con il trovare la morte dopo un alterco con i vigilantes all’ingresso del Secondo Policlinico.

L’uomo, malato di cuore da oltre 10 anni, avrebbe chiesto ai vigilanti di entrare con l’auto perché proprio non ce la faceva ad andare a piedi fino al reparto di Cardiologia. L’uomo aveva appuntamento con il cardiologo per decidere se fare l’intervento al cuore. Secondo quanto riporta il Mattino avrebbe chiesto almeno la cortesia di farsi accompagnare dal fratello all’ingresso e poi farlo uscire di nuovo.

La moglie e il fratello di Francesco hanno raccontato ai carabinieri che, dopo questa richiesta, sarebbe nata una lite con i vigilante: prima solo verbale e poi lo scontro fisico. Secondo i parenti, uno dei due vigilanti lo avrebbe strattonato con violenza facendolo cadere, poi avrebbe iniziato a colpirlo all’addome. Nel frattempo sarebbero arrivati i rinforzi che avrebbero picchiato anche loro l’uomo. Dopo qualche ora questi è finito in Rianimazione dove è morto. I carabinieri sono giunti sul posto e hanno iniziato le indagini.

La Procura di Napoli potrebbe aprire un fascicolo per il reato omicidio preterintenzionale. Giuseppe Alviti, presidente nazionale dell’Associazione guardie giurate ci tiene a sottolineare che «i presunti autori tutto sono tranne che guardie giurate». «Esprimendo massima solidarietà alla famiglia dell’uomo morto per un malore dopo l’aggressione al Secondo Policlinico di Napoli, nella mia qualità di presidente nazionale dell’Associazione – scrive in una nota – mi corre l’obbligo di ricordare e sottolineare agli inquirenti che si tratta di persone che semplicemente ricoprono il ruolo di fiduciari (ex portieri e custodi)». E poi aggiunge: «La differenza è enorme ed essenziale: le guardie giurate sono uomini decretati dal Ministero dell’ Interno e godono delle qualifiche necessarie». I fiduciari di cui parla Alviti invece «altro non sono che incaricati alla sorveglianza e all’accettazione e non hanno attualmente nessun obbligo formativo essendo assunti senza rispettare alcun iter procedurale».