Le indagini sull’omicidio di Manuel Costa, lo chef ucciso venerdì’ sera all’Esquilinino a Roma, portano allo spaccio di droga. Potrebbe essere questa l’ipotesi che ha condotto all’assassinio ovvero il traffico di sostanze stupefacenti tra il Casertano e il Sudamerica.
Secondo gli investigatori della Squadra Mobile, Emanuele è stato ucciso con due colpi di pistola da Fabio Giaccio, l’ex socio in affari di 43 anni di Napoli. Il killer si è costituito dopo l’agguato e ora è accusato di omicidio volontario. Inizialmente gli investigatori pensavano che fossero i debiti non saldati ad aver armato la mano di Ciacciò, ma le strade percorse adesso hanno portato a ben altro.
Secondo il Messaggero, i sudamericani che negli ultimi mesi avevano frequentato la capitale potrebbero entrarci qualcosa con l’omicidio. Giaccio infatti era stato legato al traffico di droga nel Casertano per diversi anni. Il killer ha dichiarato di aver compiuto l’omicidio al termine di un litigio. Resta certa l’ipotesi che sia andato all’incontro per uccidere lo chef in quanto la pistola era con lui e il colpo in canna, ma il motivo non pare essere una banale lite.