Tony Tammaro ha scritto un lungo post sui social dove ha parlato del fenomeno ‘Mixed by Erry‘, tornato in auge grazie al film di Sidney Sibilia in questi giorni al cinema. Il lungometraggio che racconta la storia dei fratelli Frattasio sta riscuotendo molto successo. Tony Tammaro ha commentato quel periodo rispetto alla propria esperienza personale descrivendo anche la Napoli degli anni ’80.
Il post su Facebook
“Prima o poi, i conti col proprio passato bisogna farli. Stavolta è toccata a me. Anche se metti ogni volta la spazzatura sotto il tappeto per non vederla, poi arriva la primavera, si fanno le grandi pulizie e quel tappeto bisogna alzarlo, scuoterlo e portarlo a lavare. Così ho fatto io in questa notte dell’anima in cui ho approfittato di Erry e dei suoi anni ottanta per mettere ordine nell’hard disk che ho nella testa deletando qualche file. Non avevo mai voluto parlare di una vicenda che per me è stata dolorosa, come dolorosa è stata la prima parte della mia vita, vissuta nella Napoli dell’ illegalità sfacciata e in quella mia gioventù fatta di motorini e vespe mai più ritrovati perché “tutti quanti quanti ammà campà: in primis i mariuoli. Ieri sono andato a vedere il film di Sydney Sibilia e stanotte ho letto tutto d’un fiato il libro di Simona Frasca da cui è tratto il film.
Che dirvi? Sia il film che il libro mi hanno portato indietro negli anni. Quegli anni di cui preferivo non parlare, un po’ come faceva mia nonna quando le chiedevi di raccontarti la guerra e lei cambiava argomento. La Napoli degli anni 80 l’ho sempre percepita come il prosieguo del dopoguerra: illegalità diffusa, traffici da mercato nero, camorra che la faceva da padrona e monnezza, tanta monnezza dappertutto. Se proprio un appunto bisogna fare al film di Sibilia in cui con dovizia di particolari vengono mostrati tagli di capelli, walkman, auto e autobus d’epoca è che manca l’elemento “sacchetto”: quei grandi e nauseabondi cumuli di spazzatura presenti ovunque. Nel bel mezzo di Piazza Plebiscito come sui marciapiedi delle strade eleganti.
Quei sacchetti esposti come una sorta di arredo urbano poggiati dappertutto. Persino sulle anime della gente. Napoli è stata la mia croce e delizia (oggi fortunatamente è solo delizia) e la premiata ditta Mixed by Erry è stata anche lei la mia croce e delizia tanto è vero che mi chiedo spesso se devo essere grato a loro del mio successo o se ne avrei avuto di più se loro non ci fossero stati. In ogni caso, da buon napoletano che ha fatto suo il motto: “Ccà nisciuno è fesso”, li ho fregati alla grande (unico artista falsificato in Italia che ha fatto una cosa del genere) nel 1999 quando misi in commercio il mio doppio CD “Tutto Tony Tammaro” a 19.900 lire (cento lire meno del prodotto falsificato). Vendetti 40.000 copie e mi tinsi i capelli di biondo per rendermi riconoscibile, visto che sulle copertine delle cassette piratate “by Erry” la mia faccia non c’era e nessuno la conosceva.
Ora che le pulizie di primavera sono state fatte e tutti i conti sono stati saldati, andiamoci a godere la bella stagione che sta per arrivare, portatrice di giornate luminose. Quelle che attendono voi ragazzi e ragazze del terzo millennio, noi sopravvissuti degli anni ottanta e soprattutto le belle giornate che attende e che merita la mia amata città di Napoli“.