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Carceri, una delle soluzioni è la depenalizzazione dei reati e il rafforzamento della giustizia riparativa

Attualmente domina una visione di “diritto penale totale” che è l’esatto contrario di quello di cui avrebbe bisogno la nostra giustizia penale, ossia depenalizzazioni dei reati meno gravi e rafforzamento della giustizia riparativa approvata, ma non ancora realizzata, con la riforma Cartabia.

La detenzione produce malattia, depressione e morte; è criminogena, perché riproduce crimini e criminali e in ultimo è insensata se non ha il vero senso di rieducazione e reinserimento. Dalle carceri si esce quasi sempre più delinquenti di quando vi si è entrati per via degli effetti del disinserimento sociale, dell’esistenza del casellario giudiziale e della gogna mediatica divenuta l’ergastolo ostativo, il «fine pena mai» della reputazione individuale.

Il funzionamento interno del carcere inoltre è possibile solo a prezzo di un gioco di illegalismi complessi: i regolamenti interni sono sempre assolutamente contrari alle leggi fondamentali che, nel resto della società, garantiscono i diritti umani; basti pensare che il detenuto passa circa 20 ore al giorno chiuso in cella a dispetto della riueducazione che prevede monenti di socialità, di studio, di attività fisica.

Il carcere è luogo di violenza fisica e talvolta sessuale esercitata sui detenuti, dai detenuti e dagli agenti di custodia; è luogo di commerci tra detenuti, detenuti e agenti di custodia, tra questi e il mondo esterno; è altresì, un luogo in cui l’amministrazione pratica quotidianamente l’illegalismo, fosse anche solo per coprire agli occhi della giustizia, da un lato, e dell’opinione pubblica, dall’altro, tutto cio che si produce al suo interno; ed infine è un luogo di cui gli apparati polizieschi si servono per reclutare la loro manovalanza, i loro informatori.

Tutto cio accade sotto l’occhio freddo di un sistema di videosorveglianza che immagazzina violazioni a cui nessuno darà più di tanto peso. Tutto contro la Costituzione e il suo articolo 27. Tutto contro L’Europa e il suo sistema dei diritti. Tutto contro la riforma Cartabia.

di Luigi Mollo