Il Governo sta studiando le modifiche da apportare al Reddito di Cittadinanza, ancora non si sa come cambierà il sussidio ma è certo che ci saranno importanti tagli. Il centrodestra ha sempre ribadito che questo bonus, così com’è stato strutturato, non va più bene e che sono troppi i percettori dell’assegno.
Cosa cambierà al Reddito di Cittadinanza
L’ipotesi su cui è a lavoro il Governo è una drastica riduzione della platea dei percettori. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, ha spiegato che l’idea è quello di levarlo a chi è in grado di lavorare nella fascia d’età tra i 18 e i 59 anni: “Chi ha tra i 18 e i 59 anni, senza minori a carico, ed è in grado di lavorare perderà l’assegno legato al Reddito di cittadinanza, anche se non immediatamente. Lo manterranno, invece, gli invalidi, chi è in difficoltà, chi ha minori a carico senza avere adeguati mezzi di sostentamento“.
L’intenzione è quella di levare il sussidio a chi non è impossibilitato a lavorare, come il sottosegretario ha ribadito: “Chi non può lavorare non può essere trattato come chi può. Chi non può lavorare va tutelato anche di più di oggi. Chi può lavorare va incentivato. Per questo ridurremo la platea dei percettori del Reddito di cittadinanza“. Stando a quanto detto da Fazzolari, quindi, chi ha meno di 60 anni ed è in grado di lavorare presto potrebbe perdere il reddito di cittadinanza.

