“Sono arrivati alle 5 del mattino, hanno bussato continuamente. Quando hanno notificato la misura cautelare a mio marito mi sono sentita male“, a parlare è Pina Vittozzi (attualmente solo indagata), moglie di Pietro Ioia Garante per i diritti dei detenuti della Città metropolitana di Napoli.
Quest’ultimo è stato arrestato questa mattina nell’ambito di un’operazione condotta dalla Procura di Napoli ed eseguita dai Carabinieri. Ioia, insieme ad altre 12 persone (di cui 8 finite in manette, due ai domiciliari), è stato accusato di associazione a delinquere. Il Garante approfittando del suo ruolo istituzionale avrebbe introdotto droga e cellulari in carcere in cambio di soldi.
“I militari hanno anche fatto una perquisizione senza trovare nulla – ha spiegato Vittozzi – Mio marito vive da tempo nella legalità. Lo stanno infamando, è stato incastrato per tutto quello che sta facendo di buono per il sociale, per le persone che hanno bisogno di aiuto“.
È prevista una manifestazione fuori al carcere di Poggioreale per esprimere solidarietà a Ioia. “La vogliamo organizzare venerdì – ha affermato la moglie – Saranno coinvolti tanti parenti dei detenuti che vogliono bene a Pietro e che stamattina sono venuti anche a casa“. Domani mattina, invece, l’ormai ex Garante sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia.
Sono state tantissime le segnalazioni giunte alla nostra redazione proprio da parte di molti parenti dei detenuti. “Vi prego aiutatelo, Pietro è una brava persona. Ci ha aiutato tanto. È tutto fango“, questo – in sintesi – il messaggio rivoltoci. Ora Ioia è recluso a Poggioreale e all’autorità giudiziaria toccherà fare chiarezza sul caso.