Smentita quindi l'ipotesi di molestia a sfondo sessuale da parte del nigeriano.
E’ balzato agli onori della cronaca il caso di Alika, il nigeriano deceduto per strada a Civitanova Marche, a mani nude dopo un colpo di stampella in testa. Ad ucciderlo Filippo Claudio Ferlazzo, 32enne originario del Salernitano, ma residente nelle Marche.
Omicidio dell’ambulante, Filippo Claudio Ferlazzo si giustifica: “Chiedeva insistentemente soldi”
“Chiedeva insistentemente soldi”, aveva “Afferrato per un braccio la mia compagna“, ha raccontato dal carcere di Montacuto l’aggressore Filippo Claudio Ferlazzo sl suo avvocato. “Non pensavo fosse morto“, ha spiegato il 32enne piangendo a singhiozzo. A riportare la notizia sono i colleghi de ‘Il Messaggero’.
La compagna dell’assassino, invece, ha raccontato alla polizia: “Quell’uomo chiedeva i soldi con insistenza. Si è avvicinato a me con grande invadenza e il mio compagno ha perso le staffe”.
Nessuna molestia o odio razziale. Lite scoppiata per futili motivi
Smentita quindi l’ipotesi di molestia a sfondo sessuale da parte del nigeriano. Non ci sono neanche motivi di odio razziale nell’omicidio di Alika.
Come spiegato dal dirigente della Squadra Mobile di Macerata Matteo Luconi e da quello del commissariato di Ps di Civitanova Marche Fabio Mazza durante una conferenza stampa: “Tutto sembra essere nato da una lite per futili motivi” .