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Il furto dello scooter e il fastidio per la chiamata, perché Pasquale Pezzella ha dato fuoco a Nicola Liguori

La contestazione è di tentato omicidio ma c’è anche l’aggravante di aver agito con premeditazione contestata dalla procura di Napoli Nord a Pasquale Pezzella. Quest’ultimo è stato fermato ieri perché ritenuto responsabile di aver cosparso di liquido infiammabile Nicola Liguori, 36 anni, con piccoli precedenti e svuotacantine per vivere.

Perché Pasquale Pezzella ha dato fuoco a Nicola Liguori

Pezzella ha dato poi fuoco mentre il 36enne era seduto su una panchina a Frattamaggiore in viale Tiziano, intento in una video chiamata con la fidanzata di Casoria. Pezzella riteneva Liguori l’autore un furto di motorino.

I fatti

Il gesto, la sera del 30 giugno scorso. All’identificazione dell’uomo si è arrivati non solo attraverso la denuncia del fratello della vittima, Biagio, molto circostanziata dato che aveva avuto modo di parlare con il trentaseienne poco prima che perdesse conoscenza e poi venisse intubato, ma anche identificazioni fotografiche, ascolto di persone informate dei fatti, analisi informatiche e di dati e documenti raccolti e le banche dati in uso alle forze di polizia.

La vittima in ospedale, l’aggressore in carcere

Liguori è ancora sedato al Policlinico di Bari, in rianimazione, con ustioni di terzo grado nel 45% del corpo, agli arti inferiori e superiori, alla regione lombare, ai glutei, alla schiena e al fianco ed è ancora in pericolo di vita. Pezzella adesso è nel carcere di Poggioreale a Napoli.

Perché Pasquale Pezzella ha dato fuoco a Nicola Liguori