Adelina Sejdini. Dalla prostituzione alla malattia. La denuncia e l'arresto degli sfruttatori. Niente cittadinanza e il gesto estremo
È la storia di una battaglia combattuta fino all’ultimo sospiro ma terminata in tragedia. È quella di Adelina Sejdini, ex prostituto che si è ribellata ai suoi sfruttatori denunciandoli e facendoli arrestare.
Ma è stata anche la sfida alla malattia, a quello che è stato definito il ‘grande male’, ovvero il cancro. Poi c’è stato un altro combattimento, quello più difficile contro la burocrazia: Adelina aveva chiesto la cittadinanza.
Adelina Sejdini
La sua voce sarebbe dovuta giungere fino alle stanze del Quirinale ma l’unica risposta ricevuta dalla donna è stata un foglio di via da parte della Questura. Poi il drammatico epilogo: il suicidio. Adelina si è tolta la vita.
Un suo amico ha anche denunciato che la Sejdini lo aveva annunciato sui social. Un grido inascoltato, così Adelina si è gettata nel vuoto da un ponte ferroviario. Aveva provato l’estremo gesto già in passato: lo scorso 28 ottobre si era data fuoco.
Le servivano i documenti per restare in Italia, lavorare, vivere e pagare le tasse. Un modo per sentirsi protetta perché il suo ritorno in Albania si sarebbe rivelato una condanna a morte.