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Monte di dio Tour con Erri (De Luca)

Per lui tutto sold out, posti in piedi, seduti per le scale di Palazzo Reale. Fondazione Premio Napoli. Zitti tutti. E disse…

Prima di lui solo i greci ne avevano intuito la potenza evocativa: “Avendo esaurito la loro fantasia toponomastica le diedero il nome di Nea Polis, Città Nuova”, ironeggia Erri. Poi venne lui ( vabè, in mezzo un sacco di altre cose) dopo aver fatto un mucchio di cose, il muratore, il camionista, il rivoluzionario, l’alpinista. Narratore di Storie e Poeta. Dal tufo che è un veicolo, un altoparlante, un tunnel di voci che racconta e protegge le vite dei suoi inquilini fece il suo primo romanzo e lo chiamò Tufo, edizione bella e pregiata di Dante&Descartes, una casa editrice di nicchia ma che si è allargata molto grazie al fiuto del suo editore/ libraio Raimondo Di Maio. Mentre Erri studiava da autodidatta il russo, lo swahili, lo yiddish e l’ebraico antico, e traduceva libri della Bibbia. I suoi romanzi oggi sono tradotti in 30 lingue. Vive in campagna, sul lago di Bracciano, di Napoli è piena ogni sua pagina. Ma a Napoli non tornerebbe mai a vivere. Vuole aria intorno a sé.

Poi venne il suo Montedidio, romanzo di formazione, e il vezzo di scriverlo in un solo rigo. Loro di Monte di Dio (La vendetta). Scherzo, ovviamente. Molto, molto tempo dopo siamo venute io e la socia Antonella Esposito Gagliardi, avvocato dalle antenne sui diritti di famiglia. “Loro di Monte di Dio” (Guida Editore), un libro di racconti di chi è nato e vissuto qui. Una strada sotto uno spicchio di cielo color porcellana che la spacca in due. Una strada che unisce l’alto e il basso, l’aristocrazia e il popolo. Dalla rivoluzione del 1799 al Gran Ballo nel 1960 a palazzo Serra di Cassano.

Hanno dato il proprio contributo il filosofo Francesco Serra di Cassano ( da leggere il suo Re-Esistere. Bibliopolis), Antonio Gargano, mente dell’Istituto italiano per gli studi filosofici, Domenico Ciruzzi, presidente del Premio Napoli ed ex allievo alla Nunziatella, Giorgio Napolitano, nato a vissuto in Via Monte di Dio per 35 anni, Ruggiero Cappuccio, presidente del Napoli Teatro Festival. Antonella Stefanucci, intensa attrice eduardiana, la giornalista pasionaria Sveva Scalvenzi, le accademiche Agata Piromallo e Roberta Lencioni, la vicesovrintendente Emmanuela Spedaliere, Generoso Di Meo, ideatore dell’Associazione Vini ad Arte.

Le sentinelle di Monte di Dio: Un pamphlet leggero che diventa anche un progetto sociale con la donazione da parte del chirurgo plastico/ricostruttivo Lucio Gagliardi di un canestro professionale alla chiesa del quartiere per allenare i futuri campioni. cestisti. Mentre l’avvocato Pia Baldassarre, altro contributor di Loro di Monte di Dio dà voce all’iniziativa ( 50 euro per un mattonino) per il restauro del portone ligneo della chiesa di Monte Echia.

Il tour negli antichi sapori porta Erri all’enoteca “Monte di vino” di fianco il vecchio barbiere. Federica Di Grazia apre una bottiglia di Per e palammo “ Devo a questo vino ischitano del Monte Epomeo, nero, denso come inchiostro, la mia iniziazione enologica”, amarcord di Erri. Poi un’aduse en bouche con zuppetta di lenticchie e castagne da Amici Miei e scoprono con la proprietaria che sono anche un po’ parenti.

Metti una sera a cena da Pia Baldassarre e Klaus Schuwerk. Mi devo impegnare molto per non sbagliare il cognome, non commetto errori invece sulla sua bravura d’architetto. Ha appena finito il museo a Oslo e a Napoli ha ristrutturato il piano nobiliare di Palazzo Carpigani, una meraviglia. Piazza Plebiscito, un palcoscenico, è ai loro piedi. Chiacchiera diffusa e fritto misto. Intercambiabili fra di loro.

pagina Facebook Januaria Piromallo