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E CHE T’O DIC’ A FA’ – La ‘panda’ di Spalletti

La panda di Spalletti che ferma lo sputtanapoli. Primo appuntamento con la rubrica 'E CHE T’O DIC’ A FA’' curata da Gennaro Calvano

I miei amici, tifosi della Roma, nelle nostre analisi calcistiche mi raccontano spesso del primo campionato di Spalletti sulla panchina della squadra capitolina. In particolar modo la partita di Genova, quel Sampdoria-Roma finito in pareggio che vide l’esperimento vincente del capitano Francesco Totti posizionato al vertice del 4-2-3-1. Quello lo ricordano a ragion veduta come il giorno della svolta, difatti dalla partita successiva, la squadra registrò undici vittorie consecutive.

Mentre il mio Napoli -allora Napoli Soccer- vinceva il campionato di serie C1, la Roma grazie alle undici vittorie consecutive in campionato, oltre al secondo posto, conquistava l’appellativo di “la banda Spalletti”, come a voler indicare un gruppo di ragazzi in completa alchimia con il mister, aventi come unico obiettivo quello di vincere le partite dando spettacolo ai tanti tifosi di calcio.

La panda di Spalletti che ferma lo sputtanapoli

Sono trascorsi sedici anni da quella stagione ed oggi, tra varie peripezie, il mister di Certaldo è approdato sulla panchina del Napoli, in una Napoli che sembra aver lasciato in secondo piano il gioco del calcio per fare spazio al gioco del tiro alla fune. Uno dei passatempi più appassionanti della nostra infanzia, solo che nel nostro caso da un lato si collocano i critici di Napoli, coloro i quali attendono la prima occasione utile per gettare fango sulla città, in pratica quelli che “A’ Pullecenella ‘o vedono sulo quanno va ‘ncarrozz” e dall’altro lato invece i difensori, coloro i quali a tutti i costi difendono Napoli non soffermandosi troppo su cosa realmente accade in città, per intenderci, quelli che “Ogne scarrafone è bell’ a mamma soja”.

In questa rappresentazione sportiva della città, senza voler scomodare la posizione filosofica aristotelica del “In medio stat virtus”, Luciano Spalletti si appropria della fune scrivendo il suo elogio alla normalità. Al giornalista che gli chiedeva lumi sul furto della sua Panda e se questo atto delinquenziale avesse minato il suo rapporto con la città, il tecnico rispondeva mettendo a tacere ogni polemica: “Per gioco ho visto cosa succede in Italia, vengono rubate circa 100mila auto l’anno, 300 al giorno in tutta Italia, non capisco perché si voglia fare una parentesi per Napoli, è una roba che bisogna andare alla prossima domanda”.

Il campionato per il Napoli procede a gonfie e vele, ad oggi sono otto le vittorie consecutive e mentre il Sindaco, fresco di proclamazione, si appresta a dare una nuova impronta alla città, nel cuore di ogni tifoso azzurro alberga la speranza che Spalletti possa essere ricordato per qualcosa di diverso dalla sua ormai famosa Panda, pardon dalla sua ormai famosa banda.

La panda di Spalletti che ferma lo sputtanapoli