Viva Cartabia e la riforma della giustizia. Il sistema giudiziario italiano è incostituzionale, inefficace e inefficiente
È il golem dello Stato Italiano. Quel sistema impossibile da riformare e che da decenni insieme a fisco e burocrazia, ha bisogno di una vera e propria ‘restaurazione’. Eppure da tangentopoli ad oggi nessun Governo ci è riuscito.
Il motivo? Semplice. La giustizia, perché è di questo che stiamo parlando, è sempre stata usata dalla politica in base alla convenienza dei vari partiti. Così in Italia è sempre stato comodo essere giustizialisti con i nemici e garantisti con gli amici.
Finché, per sfamare la sete di ‘forca e vendetta’ del popolo e alimentare il proprio consenso elettorale, i partiti sono stati in grado di sottomettere il potere politico a quello giudiziario. Ecco perché oggi abbiamo un sistema che è anticostituzionale, inefficace e inefficiente
Vediamo il perché. La giustizia italiana è anticostituzionale perché non rispetta i parametri dello Stato di Diritto; è inefficace perché non garantisce la certezza della pena; è inefficiente perché ingolfa l’intera macchina amministrativa causando gravi ripercussioni anche economiche (soprattutto in ambito civile).
Processi infiniti (per i quali l’Europa continua a condannarci), abuso della custodia cautelare, nessuna responsabilità per magistrati e giudici che sbagliano, niente separazione delle carriere tra Pm e giudice, la maggioranza delle sentenze in appello che ribaltano il verdetto del primo grado, squilibrio tra potere inquirente e quello di difesa, Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) vittima delle correnti, eccessiva penalizzazione dell’intero sistema, il black out del concetto dell’obbligatorietà dell’azione penale, troppi processi prescritti, enorme difficoltà nello sfruttare i mezzi digitali e tecnologici, mancanza di personale e infine, ma non per ultimo, un sistema carcerario da terzo mondo.
Viva Cartabia e la riforma della giustizia
Non è un caso che nei periodi peggiori si intravede più luce. Così siamo arrivati al momento in cui la riforma della giustizia, quella più importante per rendere l’Italia uno Stato moderno e civile, è più che necessaria: senza non potremmo sfruttare i fondi europei post-pandemia.
Non è un caso che a realizzarla c’è un Governo dal massimo profilo istituzionale, costituzionale e dalle massime competenze in materia (viva la Ministra Cartabia che ha sostituito Alfonso Bonafede archiviando lo scempio che il precedente Governo aveva approvato). E infine non è un caso che il Partito Radicale insieme alla Lega ha avviato la raccolta firme per sei quesiti referendari per una ‘Giustizia giusta‘.
Chi attacca l’impianto dell’attuale riforma approvata dal Consiglio dei Ministri (Cdm) sta usando come cavallo di battaglia il pericolo di mandare in prescrizione migliaia di processi. Dimenticando all’improvviso il numero dei processi prescritti fino ad oggi. Oppure senza considerare l’orrore che un imputato deve vivere stando sotto processo per sempre. Tanti, però, mentono sapendo di mentire: per reati gravi il Ministro Cartabia ha già chiarito che i tempi di prescrizione saranno più lunghi.
Per questo motivo, rispetto al contesto storico che stiamo vivendo, il Governo Draghi vada dritto. Il Parlamento è sovrano ma non lo sono i personalismi e gli ostruzionismi manettari e forcaioli che vengono dalle 5 Stelle grilline e dai lati più estremi del centrodestra e del Partito Democratico. I tempi sono maturi, non possiamo permetterci né passi falsi, né di tornare indietro.