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Ucciso in una lite per il parcheggio, i killer: “Ora portalo in ospedale”

La figlia di Maurizio Cerrato, l’uomo di 61 anni ucciso a Torre Annunziata nella tarda serata di lunedì, parla di un vero e proprio agguato teso al padre, dopo una lite scoppiata per un parcheggio. Tutto sarebbe nato a causa dell’occupazione di un posto auto con una sedia.

La figlia di Maurizio Cerrato

Sulla dinamica dell’accaduto indagano gli inquirenti. Intanto la ragazza, prima attraverso un post su Facebook e poi in un’intervista a Fanpage, ha raccontato quei terribili attimi che hanno preceduto la morte del padre. La giovane ha spiegato al citato giornale che le sarebbe stata bucata una ruota dell’auto “per dispetto”, dopo che lei avrebbe posizionato la sedia, che si posiziona per mantenere ‘barbaramente’ il posto auto, in un altro posto e avrebbe parcheggiato. “Dopo quella sedia gliel’ho messa sopra la loro macchina”, racconta.

Poi la ragazza spiega che sarebbe stata seguita in un garage, dove il padre le stava cambiando la ruota, poi sarebbero intervenute due persone che avrebbero aggredito Maurizio Cerrato e quando la situazione sembrava essere rientrata, sarebbero sopraggiunte altre persone: “Quando la situazione sembrava quasi essersi placata, uno dei due ha chiamato altre persone, gli hanno teso un agguato, l’hanno accoltellato davanti a me. Ho fatto una corsa disperata in ospedale, ma era già morto. Ho sempre saputo chi fosse mio padre. E se si è fatto ammazzare è stato solo per difendere me”. Uno dei killer dopo aver colpito il padre avrebbe detto in dialetto napoletano: “Ora portalo in ospedale“.

Ucciso in una lite per il parcheggio, la figlia: "Dopo averlo colpito, mi hanno detto ora portalo in ospedale"