Condannato Salvatore Narciso, colpevole di aver lanciato dal balcone la figlioletta Ginevra uccidendola, il 15 luglio 2019. A San Gennaro Vesuviano, in provincia di Napoli, i fatti si sono verificati nell’appartamento dei suoceri dell’uomo.
Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna all’ergastolo. Narciso invece è stato condannato a 24 anni di carcere. A dare notizia sull’esito del processo è Il Mattino. A emettere il pronunciamento la II sezione della Corte d’Assise presieduta dal giudice Concetta Cristiano.
L’episodio
Dopo aver gettato la figlia dal balcone, il 35enne si gettò dall’alto dell’abitazione dei suoceri rimanendo ferito. Per l’uomo scattò dunque il ricovero in ospedale e l’arresto. Secondo quanto si è appreso in un secondo momento, Narciso e la moglie Agnese D’Avino erano in procinto di separarsi e la sera prima del delitto avevano litigato nel corso di una discussione. Questa situazione avrebbe provocato la reazione violenta dell’uomo, che aveva deciso di uccidere la figlia nata dal loro matrimonio e di togliersi la vita. A Il Mattino Agnese D’Avino ha rilasciato alcune dichiarazioni. “Facile confessare quando tutti hanno visto, ma finalmente la verità è venuta fuori – dice la mamma di Ginevra – ora tutti sanno che quando ha ucciso mia figlia era capace di intendere e volere, tutti sanno la verità ma spero che il pubblico ministero faccia appello alla sentenza perché è chiaramente una pena inadeguata all’atrocità che Narciso ha commesso”. L’uomo ha intanto chiesto il mantenimento alla moglie durante il provvedimento di separazione.