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Morte Cutolo, occasione per ricordare le tante vittime innocenti: per non dimenticare mai

Raffaele Cutolo è morto, il boss che ha fondato la Nuova camorra organizzata, è deceduto nel reparto sanitario del carcere di Parma all’età di 79 anni. Artefice di una sanguinaria guerra di camorra, tra l’organizzazione cutoliana e la Nuova Famiglia. Guerra, avvenuta tra il 1979 e il 1983, in cui si contano tantissime vittime innocenti, vittime che non devono essere dimenticate, ma ricordate sempre, soprattutto oggi.

Le vittime innocenti della guerra di camorra iniziata da Raffaele Cutolo

Marcello Torre, era un noto penalista e primo cittadino di Pagani, dopo 8 mesi dal suo insediamento. Pochi giorni dopo il terremoto dell’80 fu assassinato perché ritenuto una persona ‘scomoda’ per gli affari della camorra che voleva mettere le mani sulla ricostruzione post-sisma. Per il suo omicidio Raffaele Cutolo è stato condannato all’ergastolo.

Pasquale Cappuccio, anche lui consigliere comunale di Ottaviano, fu ucciso nel 1978 per aver denunciato la collusione che c’era con la malavita e la politica che gestiva  gli appalti edilizi.

Domenico Beneventano, era un consigliere comunale di Ottaviano, comune di origine di Raffaele Cutolo. Anche lui si oppose alla volontà della camorra di cementificare il comune nel Napoletano e fu ucciso nel 1980 da killer che facevano capo all’organizzazione del professore.

Antonio De Rosa, medico di base ucciso nel 1980. La sua unica colpa fu quella di somigliare ad Antonio Sciorio, appartenente al clan di Cutolo. I killer colpirono il bersaglio sbagliato.

Filomena Morlando, insegnante uccisa nel 1980 quando il boss Francesco Bidognetti, sotto il fuoco nemico degli uomini di Cutolo, si fece scudo con il suo corpo.

Antonio Ammaturo, dirigente della Squadra Mobile di Napoli, ucciso nel 1982. Ammazzato perché pare avesse denunciato un legame tra le Brigate Rosse e la Nuova camorra organizzata, ucciso dai terroristi, venne fuori dopo anni la partecipazione di Raffaele Cutolo al suo omicidio.

Giuseppe Salvia, fu vicedirettore del carcere di Poggioreale tra il 1976 e il 1981. Ordinò che Cutolo fosse perquisito di ritorno da un’udienza dibattimentale. Per quello ‘sgarro’ fu ucciso nel 1981 all’età di 38 anni. Per la sua morte il boss fu condannato all’ergastolo.

Mariano Mellone (33 anni) e Francesco Moccia (48 anni), uccisi nel 1982 quando i killer di Cutolo fecero fuoco contro Michele Zaza, considerato nemico storico del professore. Le due vittime innocenti morirono nell’agguato.

Simonetta Lamberti, uccisa all’età di 11 anni nel 1982, mentre era in auto con il padre, il giudice di Alfonso Lamberti, che all’epoca era procuratore di Sala Consilina. Roberto Saviano, nel libro Gomorra, identificò in Cutolo il mandante di quell’omicidio.

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