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Mamma morta al Cardarelli: “Consegnata in un sacco verde chiuso e senza fedi nuziali”

Nella bufera gli ospedali campani a causa del collasso che stanno subendo per l’impennata del contagio da Covid-19. Emergono ogni giorno storie di dolore, di morte e sofferenza, di trattamento al limite dell’umanità. Non a caso, il video del paziente morto nel bagno del Cardarelli di Napoli, è diventato l’emblema di una situazione da scenario da guerra.

A La Radiazza, programma radiofonico condotto da Gianni Simioli, la storia di Andrea. Purtroppo anche in questo caso si tratta di un racconto di sofferenza e di un decesso:

” Venerdì 13 novembre è morta al Cardarelli mia madre a causa del Covid. Oltre allo strazio ed al dolore per non aver potuto vegliare mia madre, c’è stata la barbarie di vedersi consegnare mia madre in un sacco verde chiuso. Ci siamo dovuti fidare delle parole del personale dell’obitorio che ci hanno detto: questa è sua madre la sig.ra Giovanna. Non so se alla radio ha avuto già modo di sollevare questo modo disumano di trattare i defunti ed i familiari già distrutti dal dolore, per non parlare del fatto che sono due giorni che non riesco a recuperare le fedi nuziali che mia madre portava al dito ed il telefonino che aveva. Io dal giorno della morte quando chiudo gli occhi, ho solo l’immagine di mia madre nel sacco. Non so se ne potrà parlarne alla radio. Grazie per l’attenzione. Buona serata”.

Oltre alla tragica morte della cara madre, al modo in cui il corpo esanime è stato consegnati ai cari, Andrea scrive di aver avuto a che fare anche con un altro problema: non aver trovato le fedi nuziali che la donna indossava. Non è la prima volta che i corpi vengono restituiti senza oggetti personali di valore, anche la figlia dell’uomo deceduto nel bagno del pronto soccorso lamentava un’analoga situazione.